L’emergenza elettricità alle Terme di Stabia è durata 24 ore. Alle 11 di ieri mattina, dopo disagi e proteste, è stata reattività la fornitura di corrente allo stabilimento del Solaro e al parco delle Terme di Castellammare, che per un’intera giornata sono state estromesse per non aver pagato la bolletta. Tutto questo a danno della struttura sanitaria, che ha dovuto spostare e, in alcuni casi, cancellare le sedute termali già programmate. Il debito con la Fontel, azienda che attraverso l’Enel fornisce il servizio di energia elettrica alle Terme dal mese di ottobre del 2009, ammonta a 160mila euro. Le Terme hanno pagato un anticipo della somma dovuta, mentre il resto sarà versato in una prima rata entro fine gennaio, poi spalmato su dodici mesi. Ma ad Antonio Carrillo, consigliere comunale autosospeso dal Pdl, non basta. Anzi, attacca il direttore generale delle Terme, Francesco Paolo Ventriglia: «Lui già sapeva che c’era questo pericolo. A metà dicembre era stato notificato un avviso di mora nei confronti di Terme. Per quale motivo il nuovo Direttore Generale non si è attivato per intavolare un confronto con la società creditrice? Si poteva concordare un piano di rientro dal debito per evitare una mortificazione così desolante». Su questo argomento, dopo una lunga giornata di silenzio «per vergogna», si sono fatti sentire i sindacati. A parlare sono stati Filippo Criscuolo (Cgil) e Salvatore Esposito (Uil): «Con questa vicenda le Terme hanno veramente toccato il fondo. Se veramente ci sono stati preavvisi, la dirigenza è stata incosciente a permettere tutto questo perché, nel momento in cui sono subentrati pochi mesi fa, si sono addossati anche queste responsabilità. Se invece non ci sono stati preavvisi, procedano immediatamente a denunciare i fornitori, anche se si tratta di un incidente di percorso molto grave». Il problema Terme dipende quasi esclusivamente dai tagli alla sanità regionale, che al momento impediscono all’Asl Napoli 3 Sud, primo cliente della struttura termale stabiese, di versare gli arretrati per i servizi già prestati. Una situazione che blocca ancora quattro mensilità (ottobre, novembre, dicembre e tredicesima) per i lavoratori termali. «Il nostro futuro è in bilico, ma noi aspettiamo programmi e piani – aggiungono Criscuolo ed Esposito – e invitiamo la dirigenza a scoprire le carte. Continuiamo ad avere quattro stipendi da percepire, e a questi a giorni si aggiungerà sicuramente anche gennaio. Se non ci sono le capacità di gestire le Terme, invitiamo a rimettere il mandato nelle mani del sindaco e dimettersi». Per Felice Celoro (Cisl), che ha partecipato ieri mattina ad una riunione con Ventriglia, «questo episodio è solo un incidente, frutto di mancati pagamenti da inizio 2010». «Quindi – aggiunge – la colpa è di chi gestiva allora le Terme e non ha pagato la corrente. Un sollecito è giunto a metà novembre, ma il termine non è rispettato perché le difficoltà per l’azienda sono tante e il pagamento non è stato effettuato. Noi crediamo che le maggiori responsabilità siano da addebitare alla passata gestione, mentre quelle dell’attuale management sono minime poiché l’azienda era già stata portata al collasso». Infine, sulla Fontel: «Il suo comportamento è stato poco corretto. Esiste un serio problema verso i fornitori che vantano molti crediti, ma auspichiamo che la svolta annunciata arrivi quanto prima».