Per due mesi è stato latitante, ma ieri il blitz dei carabinieri l’ha stanato nel suo rifugio in provincia di Como. In manette è finito Massimiliano Valanzano, 33 anni, pluripregiudicato stabiese, sorvegliato speciale ritenuto vicino al clan D’Alessandro, che dallo scorso mese di novembre si era reso irreperibile. La mattina del 12, i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia si recarono nell’abitazione di via Salita Piazza Grande, cuore del Centro Antico, dove il 33enne viveva con la madre, Vincenza Esposito, pluripregiudicata 59enne. Grazie all’aiuto di due cani, Valanzano riuscì a scampare alla cattura, ma condannò la madre all’arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti: durante la perquisizione domiciliare, i militari dell’arma ritrovarono una maxi-dose di marijuana da 10 grammi già impacchettata, 60 grammi di erba ancora da confezionare, un bilancino di precisione utilizzato per il confezionamento delle dosi e circa 1700 euro in contanti, soldi ritenuti provento della vendita di droga. Da quel momento si erano perse le tracce di Massimiliano Valanzano, fratello del più giovane Cristiano, ora 25enne, arrestato nell’estate del 2008 perché accusato di far parte del commando di rapinatori che uccise Raffaele Gargiulo, 38enne di Lettere, commerciante porta a porta di surgelati, freddato da un colpo calibro 7,65 nella notte tra il 7 e l’8 luglio dello stesso anno sui boschi di Quisisana. Tornando a Massimiliano, all’alba di ieri è stato sorpreso in un appartamento di Appiano Gentile, in provincia di Como, cittadina nota perché ospita il campo di allenamenti dell’Inter. Si era rifugiato nel comasco il 33enne, dove secondo gli inquirenti riusciva comunque a gestire un discreto giro d’affari. E proprio in quell’abitazione, i carabinieri della compagnia di Como gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata per spaccio di stupefacenti. Valanzano aveva con sé una carta d’identità falsa, una una pistola giocattolo “scacciacani” priva del tappo rosso, qualche grammo di hashish e marijuana, e 2500 euro in contanti. Trasferito immediatamente in carcere, Massimiliano Valanzano attende novità dai primi interrogatori con i magistrati. Intanto, a Castellammare proseguono i controlli antispaccio su tutto il territorio, con attività mirate soprattutto nei quartieri “sensibili”, ovvero il Savorito, la zona dell’Aranciata Faito e il Centro Antico.