Dalle indagini effettuate dalla Procura di Torre Annunziata sono emerse false registrazioni di presenze in un istituto scolastico paritario del Napoletano, il più importante d’Italia. Si tratta dell’Isef di Poggiomarino. Le indagini eseguite dalla Guardia di Finanza di Napoli hanno accertato che negli anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010, circa l’80% degli studenti risultati iscritti all’IseF di Poggiomarino erano persone inesistenti. Secondo quanto appurato il tutto era stato architettato per consentire all’istituto di mantenere la parità nei vari indirizzi delle scuole superiori, in tutto 10, e per poter svolgere presso la sede di Poggiomarino gli esami di maturità. Un’attività motivata dall’esigenza di preservare i requisiti necessari della parità scolastica riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione capace di garantire il conseguimento “facile” del diploma anche a studenti privatisti e provenienti da altre Regioni, soprattutto perché permette l’equiparazione per procedura e valore del titolo di studio al diploma conseguito presso la scuola statale corrispondente. Il sequestro eseguito dalla Guardia di Finanza è limitato, per le attività didattiche, alle classi degli indirizzi delle scuole superiori, mentre gli arresti domiciliari riguardano l’amministratore unico della società Antonio Boccia, 34 anni, la dirigente scolastica generale amministrativa della scuola Pasqualina Falanga, di 62 anni. L’imputazione per associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico riguarda, oltre che la dirigente e l’amministratore dell’IseF, anche i vicepresidi dei vari indirizzi scolastici: Sonia Annunziata, 35 anni, di Vico Equense (Napoli), Maria Rosaria Annunziata, 36 anni, di San Giuseppe Vesuviano (Napoli), Sara Fasolino, 36 anni, di Nocera Inferiore (Salerno), Maria Lourdes Caro, 40 anni, di Castellammare di Stabia (Napoli), Rosachiara Rapicano, 30 anni, di Napoli, Francesca Stanzione, 37 anni, di Torre Annunziata (Napoli). Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annuniziata e svolte dalla GdF, è stato appurato che l’organizzazione era stata messa in piedi da Falanga e Antonio Boccia, nonché da Raffaele Rosario Boccia, amministratore di fatto dell’Istituto, deceduto nel mese di agosto del 2010. Con l’ausilio dei 6 vice presidi dell’Istituto, hanno realizzato negli anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010 una serie ripetuta di condotte fraudolente, falsificando le generalità di studenti iscritti ai corsi di studi e risultati inesistenti, condotta attribuibile ai familiari Boccia, nonché, tutti gli indagati, attestando falsamente le presenze degli alunni sui registri di classe. Le indagini che hanno portato all’arresto di due persone con l’accusa di aver trasformato una scuola privata parificata in un “diplomificio” hanno consentito di accertare che le classi erano costituite in parte da alunni provenienti da altre Regioni d’Italia (in prevalenza, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna) che per l’eccessiva distanza dalla sede dell’Istituto non avrebbero potuto frequentare assiduamente le lezioni anche se sui registri di classe risultavano sistematicamente presenti. Dunque, a testimonianza del profondo lassismo che l’ Isef ha promanato, sono state rilevate dirette testimonianze di alcuni pseudo studenti iscritti all’ Isef, tra queste sconcertanti esperienze, ne emerge in particolare una che segue: “Ad aprile sono venuto il 27 o 28 non ricordo bene. Vengo all’incirca una o due volte al mese. Stamattina sono venuto in aereo insieme ad altri alunni. Siamo arrivati in mattinata a Capodichino dove c’era un pulmino dell’Isef che ci ha portati a Poggiomarino”, ha riferito agli inquirenti uno dei questi che, come la quasi totalità degli studenti “fuori sede” iscritti all’IseF – acronimo di “Istruzione e Formazione” – risultano dai registri di classe degli anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010 frequentatori pressoché quotidiani delle lezioni. Irregolarità sono state accertate anche in occasione delle prove scritte quadrimestrali e degli esami di maturità. “Ci hanno fatto accomodare in una sala, forse una biblioteca, dove c’era una professoressa – ha detto agli investigatori uno studente di Frosinone – che ci ha consegnato una serie di elaborati che dovevamo copiare e così abbiamo fatto… Preciso che ogni volta mi sono limitato a copiare gli elaborati che mi venivano consegnati dai professori… (all’esame di maturità) devo ammettere che le soluzioni dei quiz circolavano in aula con foglietto che ci passavamo tra di noi studenti”. Così, agli studenti delle scuole superiori iscritti all’Isef, per una quota annuale di iscrizione di circa 5.000 euro, veniva garantito il conseguimento del diploma di maturità nei vari orientamenti quali licei socio-psico-pedagogico, linguistico e scientifico, professionale per l’agricoltura e l’ambiente, tecnico commerciale e tecnico industriale, alberghiero, tecnico per le attività sociali, professionale per l’industria e l’artigianato abbigliamento e moda, servizi sociali.
Emilia Carillo