Il “Comitato per gli scavi di Stabia fondato nel 1950” apprende con stupore che il sindaco di Castellammare di Stabia liquida come irrealizzabile il museo archeologico e vuole trasformare il Palazzo reale di Quisisana in un albergo di lusso. Il Comitato per gli scavi di Stabia, fondato nel 1950 da Libero d’Orsi, ricorda come il museo a Castellammare c’era e – di fatto – già esiste, poiché rientra tra gli istituti che il Ministero per i beni e le attività culturali inserisce nel proprio sistema di rilevazione statistica, anche se chiuso da oltre dieci anni per inagibilità dei locali di via Marco Mario: nel sito web del ministero guidati da Sandro Bondi viene così presentato: “L’Antiquarium stabiano è stato costituito nel 1958 nella sede provvisoria delle scuole medie “Stabiae”, ed è attualmente chiuso per trasferimento in una sede definitiva”. Ecco, appunto, la sede definitiva che il Comune di Castellammare di Stabia e il ministero dei beni culturali hanno individuato nel Palazzo reale di Quisisana.
“Castellammare non può perdere il proprio museo archeologico – dichiara il presidente del Comitato, Antonio Ferrara – e la scelta di Quisisana è la più logica e concreta. Lo impongono anche ragioni di tutela e conservazione del delicatissimo patrimonio costituito dai meravigliosi affreschi provenienti dalle ville stabiane e dai tantissimi reperti, ottomila in tutto, che documentano la vita dell’antica Stabiae dall’ottavo secolo a.C. fino all’epoca paleocristiana e altomedievale. Ci aspettiamo che l’Amministrazione comunale continui a incalzare il ministro Bondi e l’assessore regionale De Mita per garantire risorse e strutture sufficienti all’apertura del museo: gli affreschi non possono più restare a lungo stipati nelle casse o continuare a viaggiare per il mondo con seri rischi per la loro conservazione e integrità. Chiediamo al sindaco Bobbio di rivedere la sua infelice posizione. Lunedì sera abbiamo una prima riunione del Comitato per discutere della questione e metter in campo iniziative per scongiurare la perdita definitiva del patrimonio museale per Castellammare, sulla scia della grande opera del fondatore della nostra associazione, Libero d’Orsi, cui la città e l’intero Paese farebbero bene a tributare un doveroso omaggio impegnandosi a mantenere in vita il suo sogno per l’archeologia stabiana, sintetizzabile in un binomio «scavi di Varano-museo archeologico»”.