Castellammare, Fincantieri: aggredì imprenditore, licenziato operaio dell’indotto

Una vicenda che ha dell’assurdo. Un operaio stabiese di 40 anni ieri mattina ha ricevuto una lettera di licenziamento dalla sua azienda, una ditta di carpenteria pesante che lavoro per Fincantieri. Nella missiva si legge “licenziamento per giusta causa”, e in allegato c’è una copia della querela presentata dall’imprenditore napoletano alla polizia. In pratica, il 40enne stabiese, a fine anno, durante l’incontro tenutosi a Palazzo Farnese per la firma della cassa integrazione con il viceprefetto di Napoli, una volta conclusasi la riunione spintonò il suo datore di lavoro. Un episodio che denota l’esasperazione che si vive nella città di Castellammare ma che ha portato l’imprenditore a presentare una denuncia di parte contro il suo operaio, ottenendo il licenziamento dello stesso per giusta causa.

Ieri mattina, nello stabilimento cantieristico stabiese si è tenuta una riunione, alla presenza anche di molti operai dell’indotto attualmente cassintegrati. I colleghi dell’operaio licenziato hanno preso le sue difese: “Questa è una situazione assurda – afferma – e sicuramente un licenziamento esagerato. Non c’è stata una vera e propria aggressione, bensì un semplice spintone”. Tra gli operai presenti, anche Rolando Cardone, uno dei responsabili del Comitato Operai Stabiesi: “Purtroppo – afferma – a Castellammare la situazione diventa ogni giorno sempre più delicata. La gente è esasperata perché non sa qual è il suo futuro. Io vedo che molti operai si stanno accontentando della cassa integrazione senza pensare che, una volta finita, non sappiamo se ci sarà lavoro per noi. E le istituzioni – conclude Cardone – non stanno facendo la loro parte, perché ancora aspettiamo certezze sui pattugliatori e sul bacino di costruzione”.

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