Abbac: no alla tassa di soggiorno

L’Abbac condivide la posizione dell’Assoturismo-Confesercenti  che esprime una netta contrarietà alla possibile reintroduzione della “tassa di soggiorno”, ipotizzata nei giorni scorsi, nell’ambito del decreto di attuazione del federalismo.

“Il turismo è il settore più importante su cui puntare per lo sviluppo dell’intera economia – sostiene Agostino Ingenito presidente Abbac Confesercenti, in accordo con il presidente nazionale Albonetti  e Vincenzo Schiavo presidente Assoturismo Campania – e soprattutto, in questa difficile fase di congiuntura economica, avrebbe bisogno di incentivazioni e di politiche adeguate invece di un balzello che ne comprometterebbe la competitività, soprattutto in un periodo in cui calano le presenze e i fatturati delle imprese. La priorità deve essere quella di riconquistare quote di turismo internazionale”.

“Le imprese ricettive, in questi ultimi anni, hanno subìto un continuo aumento di costi mantenendo bassi i prezzi e incrementando offerte e promozioni. Se venisse introdotta un’ulteriore gabella sarebbe un danno per l’economia turistica già molto penalizzata dalla crisi dell’economia e dallo svantaggio di avere un’iva più alta rispetto ai nostri competitori europei e dalla scarsa promozione del turismo italiano”.

Il turismo rappresenta un volàno anche per gli altri settori produttivi e fornisce un apporto determinante allo sviluppo economico generale ed a quello del territorio.

“Le risorse per lo sviluppo economico  vanno trovate nell’enormità di una spesa pubblica improduttiva. Del resto la vecchia imposta di soggiorno fu soppressa nel 1989 perché inopportuna e, se venisse reintrodotta ora, il federalismo fiscale partirebbe col piede sbagliato, perché la sua finalità deve essere quella di rendere più equa la tassazione”.

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