Somma Vesuviana: abusivismo edilizio, sequestrati due cantieri

Quello dell’abusivismo edilizio sembra essere in Italia, tutt’ora, il male del secolo. Diffusosi intorno agli anni del dopoguerra, questa triste piaga è ancora insita e ben stabile nel tessuto sociale, continuando a creare problemi dal punto di vista ambientale piuttosto che logistico-edile. L’abusivismo edilizio è ritenuto dallo Stato italiano un vero è proprio reato, anche se considerato talmente tenue da non comportare reazioni di riprovazione sociale per notevoli quote della popolazione. Tuttavia, questo malcostume, purtroppo tipico del sud del nostro paese, prosegue nella sua sfrenata corsa alla distruzione dell’economia e del paesaggio, senza considerare il danneggiamento della cultura della legalità e del rispetto delle regole. E da questa sfortunatamente diffusa “abitudine” di costruire laddove non sia concesso, non si è certamente resa esente Somma Vesuviana. Nel solo 2010 la Procura di Nola ha contato oltre sessantacinque casi di abusivismo edilizio prescritti alla cittadina campana, casi ancora oggi al vaglio della stessa procura. Si tratta di un numero relativamente cospicuo tenendo in considerazione il territorio medio-vasto (circa 30 kmq) del comune alle pendici dell’omonimo monte. Una tale insorgenza di questo reato tiene in costante allerta le forze dell’Ordine che si vedono costrette ad intensificare i controlli per cercare di fronteggiare, almeno in parte, il problema. E proprio da uno di questi controlli da parte dei carabinieri, è giunta notizia di altri due cantieri sottoposti a sequestro per abusivismo.  Si tratta di un cantiere istituito per la costruzione di un supermercato a Rione Trieste, popolosa area nella periferia di Somma e di un’appartamento ad uso abitazione. Dalle prime verifiche dei tecnici e del comandante della polizia municipale, i due edificio non risultano conforme alla Denunzia di Inizio Attività, D.I.A., autorizzata dall’ufficio di competenza o addirittura sprovvisti di qualsiasi autorizzazione a costruire. I cantieri sono stati, dunque, sottoposti a sequestro ed i titolare denunciati. Spetterà alla Magistratura decidere per un eventuale dissequestro degli stessi con conseguente ripresa dei lavori.

Giuseppe Annunziata

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