Castellammare: “San Catello non è festa senza lavoro”

Uno strano silenzio ha accompagnato la processione di San Catello, patrono di Castellammare di Stabia, nelle strade stabiesi. La crisi lavorativa di Fincantieri, prima impresa cittadina per numero di occupati, si fa sentire in maniera forte e in pochi hanno avuto voglia di festeggiare. Alcuni striscioni degli operai dell’indotto hanno accompagnato il Santo Patrono nel suo tragitto, e l’hanno accolto all’interno del cantiere navale. “Non è San Catello senza lavoro”, “San Catello facci un miracolo: Lavoro!”, “Siamo noi i 50 disoccupati” erano solo alcune delle frasi che si potevano leggere sugli striscioni preparati da operai Fincantieri e, soprattutto, dai lavoratori dell’indotto, quelli che si sentono maggiormente in pericolo e meno tutelati. Come di consueto, la statua del Patrono ha fatto tappa all’interno dei cantieri, dove il vescovo dell’Arcidiocesi Castellammare-Sorrento, monsignor Felice Cece, ha esortato tutti alla preghiera per i lavoratori licenziati. In totale, negli ultimi dodici mesi ben 50 operai hanno ricevuto una lettera di licenziamento dalla propria ditta, nonostante la firma della cassa integrazione. Ultimo in ordine di tempo un 40enne che, però, sarebbe stato licenziato “per giusta causa” poiché avrebbe aggredito il suo datore di lavoro, un imprenditore di Napoli, che ha anche sporto denuncia alla polizia per quanto accaduto a Castellammare prima della fine di dicembre. All’ingresso dei cantieri navali, l’effige di San Catello è stata accolta dall’applauso liberatorio dei lavoratori e dalla sirena dello stabilimento cantieristico stabiese. Non sono mancate polemiche nemmeno verso l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Bobbio, accusata dagli operai dell’indotto di non fare tutto il possibile per salvare il Cantiere. La festa patronale, però, è stata al centro anche di altre polemiche. Infatti, il Comune non ha presentato il bando per l’assegnazione degli spazi per le tradizionali bancarelle, quindi ieri nessun mercatino di San Catello. «Andrebbe tutto regolamentato – spiega il sindaco Bobbio – per quest’anno non è stato possibile farlo. Purtroppo negli anni scorsi ci siamo trovati di fronte ad abusivismo commerciale e occupazione di suolo pubblico». «I cittadini sono infuriati – commenta il consigliere Antonio Sicignano (Cdl) – per il diniego opposto dal comune alla presenza delle tradizionali bancarelle di San Catello che da decenni accompagnano i festeggiamenti in onore del santo patrono». «Ci siamo meravigliati per l’assenza delle bancarelle – afferma invece Terenzio Morgone, coordinatore dell’associazione Dimensione Civica – anche se, effettivamente un regolamento non guasterebbe. Tuttavia, bisognava pensarci prima in modo da poter autorizzare gli ambulanti in tempo per organizzare la festa».

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