Torna in azione la camorra ad Ercolano. A cadere sotto i colpi dei killer Antonio Maiorano, fratello minore di Pasquale Maiorano trucidato anni addietro in un altro agguato di camorra in prossimità del casello autostradale di Ercolano. Questa la dinamica. I killer avrebbero atteso Maiorano sotto casa in via Mare per eseguire l’ennesima sentenza di morte emessa dal tribunale della mala. Nove colpi di pistola calibro 9 esplosi dai sicari che non hanno lasciato scampo alla vittima. Gli investigatori indagano nel massimo riserbo per comprendere il movente di un agguato che fa sprofondare nuovamente la città nel terrore. Ancora fuoco di pistole e sangue sull’asfalto, ancora regolamenti di conti, ancora fango, troppo, su una comunità che sembrava dopo gli ultimi arresti eccellenti aver ritrovato vivibilità e sicurezza all’interno del proprio perimetro urbano. Ma evidentemente così non “è”: e di “brutti ceffi” in sella a moto e scooter potenti ad Ercolano si parla già da un po’. Riorganizzazioni interne o cambi ai vertici di clan decimati da uccisioni e arresti? A questi interrogativi lavorano le forze di polizia che, è doveroso ribadirlo, non allentano i controlli cavillari in paese. Le “gole profonde”, ovvero i nuovi pentiti della mala ercolanese potrebbero aiutare gli inquirenti a fare chiarezza sulle dinamiche di omicidi ad oggi irrisolti e consentire alla Giustizia di assicurare alle patrie galere i responsabili di atti criminali indegni di una società civile moderna. Intanto “radio mala” tace: il silenzio irreale che in queste ore avvolge la città non lascerebbe presagire nulla di buono per l’immediato futuro. Rappresaglie, vendette o intimidazioni per rimarcare territori da “gestire”: questo la gente onesta di Ercolano teme all’indomani dell’ennesimo evento di nera forse nell’aria da tempo. Perché che la camorra abbia cessato di esistere in città nessuno ci ha mai creduto: troppi gli affiliati, simpatizzanti e ”comparielli” di un sistema abietto di vita che è già costato alla cittadina vesuviana un prezzo altissimo. “Abbiamo paura per i nostri figli – commentano i residenti – che potrebbero trovarsi “al posto sbagliato nel momento sbagliato”. Non possiamo assistere passivamente a tali drammatici avvenimenti: chiediamo con forza un controllo straordinario di Ercolano da parte delle già efficienti forze di polizia a cui va tutta la nostra gratitudine e stima. Ma anche la politica deve fare la propria parte…”.
Alfonso Maria Liguori