Verso la fine di dicembre il Comune di Vico Equense ha approvato una delibera con la quale si dà il via libera all’installazione di quattro nuove antenne per la telefonia mobile tra il centro e la collina. Ne dava l’annuncio un quotidiano locale che, con un’intervista al consigliere del Pd Pasquale Cardone, informava i lettori della delibera in questione, approvata seguendo un iter quanto meno discutibile. Secondo Pasquale Cardone, infatti, trattandosi di un provvedimento che può produrre un impatto architettonico e paesaggistico di rilievo e,soprattutto, può andare a incidere sulla salute pubblica, era necessario approfondire l’argomento con l’aiuto di esperti del settore al fine di non esporre i cittadini al rischio derivante dalle onde elettromagnetiche emesse dagli impianti. In un primo momento, secondo Cardone, la commissione edilizia sembrava orientata alla prudenza e prese tempo per studiare meglio il problema. Ma, inopinatamente, dopo 48 ore dalla prima riunione, il parere dei tecnici del comune era già sul tavolo e la commissione, riunitasi una seconda volta con modalità e persone diverse dalla prima, dava il via libera all’installazione delle antenne.
Una decisione affrettata, secondo Pasquale Cardone, e priva di elementi di informazione tali da sgombrare il campo dai normali dubbi che sorgono in queste situazioni nell’opinione pubblica.
Studi sul possibile aumento di tumori nella popolazione o di altre patologie attribuibili agli impianti della telefonia mobile sono al vaglio minuzioso degli scienziati internazionali. Per ora l’unica certezza acquisita è che oltre un certo limite si corrono seri pericoli di ammalarsi. Esistono già delle regole e dei parametri molto severi che stabiliscono i limiti di sicurezza entro i quali devono tenersi le emissioni di onde per non diventare dannose e a quelli si rifanno i comuni e i gestori della telefonia mobile quando installano nuove antenne. I dubbi, però, se non soddisfatti, come in questo caso, restano. L’antenna prevista sul tetto dell’edificio del vecchio Palazzo Comunale, secondo il parere di qualche esperto, ad esempio, è molto meno pericolosa di quella oggi esistente a Punta Scutolo. Ancora non è chiaro, però, se le nuove antenne sostituiranno le vecchie o si aggiungeranno ad esse e in che quantità gli abitanti saranno alla fine bombardati dalle onde elettromagnetiche. Gestori come Vodafone e Wind sono praticamente assenti dal mercato sul territorio di Vico Equense e c’è un reale bisogno di allargare l’offerta e di potenziare il pessimo segnale che si riceve in collina. Ma quattro antenne tutte insieme fanno paura e la gente vorrebbe saperne di più. Se cambiarne l’ubicazione o ridurne il numero è necessario per salvaguardare la salute pubblica, gli abitanti vorrebbero verificarlo prima di vedersi calare dall’alto le scelte definitive del Comune.
In questo clima di incertezza, sembra dunque corretto l’approccio di Cardone al problema, e, prima di cominciare una caccia alle streghe ingiustificata, il consigliere chiede che tutta la questione venga esaminata con la dovuta attenzione e con l’ausilio di persone competenti e in possesso di attestati di riconosciuta attendibilità. Dello stesso parere è il Partito Democratico cittadino che si è attivato in tal senso, al fine di dare ai cittadini un’informazione corretta sull’argomento.
Protesta con un manifesto anche l’Associazione “Per Vico Equense e i suoi Casali” e il Comitato “Cittadini per Vico Equense” che ha iniziato una raccolta di firme.
Di parere diverso invece il Comune, il quale, senza fornire un’adeguata informazione, pretende il consenso su questa iniziativa, a prescindere da qualsiasi dubbio sulle decisioni di sedicenti esperti, dei quali nessuno conosce nè competenze nè affidabilità.
Maria D’Ordia