“Una delibera inutile -secondo Mainardi- ad Angri non era necessario intervenire con un piano di ridimensionamento, e ciò evidenzia l’incapacità politica ed amministrativa di Mauri, che si evince, in questo caso, dal fatto che questo provvedimento non poteva essere adottato senza prima aver effettuato un approfondito studio delle conseguenze della stessa e soprattutto senza aver coinvolto i dirigenti scolastici”.
E c’è di più: “Come è possibile leggere dalle relazioni dei dirigenti scolastici, portate all’attenzione del gruppo consiliare del Pdl, la delibera è palesemente fuori dalla normativa!”.
Dunque, il gruppo consiliare del Pdl, in quest’occasione, si è sostituito, di fatto in termini di informazione, alla maggioranza e si è reso disponibile a fare chiarezza su un provvedimento così drastico ed incisivo nell’architettura di un settore importante e delicato per la cittadinanza.
”Uno degli aspetti peggiori dell’insana delibera – dichiara Antonio Mainardi – è sicuramente il fatto di aver completamente ignorato i dirigenti scolastici, che non sono stati consultati e nemmeno avvisati del piano di razionalizzazione. E’ inaccettabile, infatti, che non sia stato aperto un tavolo di concertazione con i dirigenti scolastici, che sono i soggetti più informati degli andamenti della dinamica scolastica e distribuzione territoriale degli alunni. Non mi sorprenderei, inoltre, se il Sindaco Pasquale Mauri non si assumesse la responsabilità politica e amministrativa della delibera, deviando le colpe e le lacune sull’assessore al ramo e sull’amministrazione provinciale. Già in più occasioni, infatti, il Sindaco ha dato prova del suo inconfondibile stile, ovvero di non prediligere le assunzioni di responsabilità. Infatti ha già lasciato trapelare che il piano di ridimensionamento fosse stato adottato dalla Giunta Provinciale. In realtà è opportuno evidenziare non solo che il provvedimento non è di diretta emanazione provinciale, ma anche che la Provincia non ha competenza per gli istituti di scuola dell’infanzia, di scuola primaria e di scuola secondaria di primo grado, e può solo prendere atto delle proposte che vengono dalle amministrazioni comunali, ritrasmettendo gli atti agli organi regionali per le decisioni finali”.