Nessuna remora per il pregiudicato 34enne Mario Fiorenzano, il quale, dopo essere stato scarcerato un anno fa dal carcere di Poggioreale, vi è ritornato come se nulla fosse accaduto nella giornata di ieri. Il movente che ha spinto gli agenti del Commissariato S. Giovanni Barra a ricondurlo in Carcere è intimamente collegato ad un reato di cui, il Fiorenzano, si è reso attore nel lontano 1995. Il reato di cui è accusato, è di ricettazione di autovettura. La ricettazione è un reato, ed in particolare un delitto, previsto e punito dall’art. 648 del Codice Penale commesso da chiunque, fuori dai casi di concorso nel reato c.d “presupposto al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o si intromette nelle stesse azioni e con gli stessi fini. Ad esempio il delitto presupposto può essere un furto. È comunemente ritenuto in giurisprudenza che il presupposto materiale per la commissione di tale reato sia semplicemente che anteriormente a esso sia stato commesso un altro delitto (il reato presupposto) al quale però il ricettatore non abbia in alcun modo partecipato; a ben vedere, però, dal tenore letterale della norma si richiede una connotazione aggiuntiva: il bene deve provenire da delitto, ossia il delitto deve essere lo strumento tramite il quale il bene entra nella disponibilità del dante causa.
Il soggetto attivo della ricettazione può essere chiunque, escluso l’autore del delitto presupposto e naturalmente la vittima del delitto precedente. Nel caso specifico, è stato notificato al pregiudicato un provvedimento di carcerazione, emesso il 13 gennaio 2011, dalla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Napoli. Infine, il pregiudicato, dovrà scontare una pana pari a due anni.
EmiCa