Regione, Caldoro choc sull’Asl Napoli1: “Un cancro”

«Un vero e proprio cancro. Per noi è ingovernabile». Un giudizio impetuoso quello del governatore Stefano Caldoro sull’Asl Napoli 1, la più grande azienda sanitaria locale d’Italia. «Basta vedere ciò che accade in questi giorni: scarsa efficienza, disorganizzazione totale del personale» rincara la dose Caldoro. Il presidente della Giunta denuncia l’assenteismo dilagante all’interno dell’azienda:  «Sono a conoscenza di veri e propri atti di eroismo di  alcuni dipendenti che suppliscono ad attività che altri non fanno. Ci sono inoltre con tutta probabilità tante persone che non vanno a lavorare o riducono sensibilmente il loro orario di lavoro». Maggiori controlli sul territorio e rafforzamento della struttura di monitoraggio, la ricetta di Caldoro per fermare il triste andazzo. Poi rilancia il motto «fuori la politica dalla sanità». O meglio: «Devono restarne fuori la mediazione, l’intermediazione politica, tutte quelle attività legate alla ricerca del consenso politico ai danni della sanità.  La buona politica ci deve sempre stare perché è una cosa positiva. Piuttosto che misurarsi sulla qualità – aggiunge – ci si è misurati sulla capacità di fare potere, attrarre consensi, al di là della qualità e dell’interesse generale». Secondo il governatore, i problemi più grandi riguardano la Asl Napoli 1 e quella di Salerno, mentre ci sono altre realtà virtuose come Avellino e Benevento. Tra le cose da fare per un corretto funzionamento delle aziende sanitarie campana bisogna anche provvedere alla centralizzazione «per togliere quello che non funziona». Sull’operato dei commissari dice: «È sempre da vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto. Loro, i commissari, hanno fatto un buon lavoro. Non c’è alcun giudizio negativo, solo una verifica sugli adempimenti». Nessuna certezza sui tempi per passare dai commissari ai direttori generali delle Asl. «Abbiamo un albo e speriamo di poterlo completare entro fine mese – conclude –. Quando si uscirà dalla logica commissariale, si nomineranno i direttori generali».

Antonio Averaimo

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