Siamo impegnati su ogni fronte a vigilare sugli sprechi nella pubblica amministrazione o ente dello Stato e per tale ragione riteniamo opportuno segnalare l’importante atto di sindacato ispettivo, il n. 4-04365 presentato in data 18-01-2011 a firma dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario, capogruppo al senato e Giuliana Carlino per un’indagine conoscitiva su eventuali sprechi sui servizi di radiologia dell’INAIL, l’ente nazionale di previdenza sul lavoro. Così Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”.
Forse a tutti non è noto, infatti, che già a seguito della legge n. 67 del 1988, l’INAIL provvede agli accertamenti e quindi anche quelli radiologici sui lavoratori infortunati e tecnopatici e per questa ragione vennero istituiti laboratori di radiologia presso le sedi dell’INAIL ed assunti specialisti in radiologia (con contratto di tipo privatistico) e tecnici di radiologia (con contratto di dipendenti di ruolo), ai fini di migliorare il grado di assistenza per gli infortunati e tecnopatici e di elevare anche la prestazione medico-legale mirata agli accertamenti dei postumi invalidanti.
Nel decennio 2000-2010 è proseguita l’opera di ammodernamento dei locali radiologici e l’acquisto di nuovi apparecchi di radiologia con un costo di parecchi milioni di euro e sarebbe risultato che in molte sedi INAIL tali impianti di radiologia, anche se nuovi, sarebbero rimasti praticamente inutilizzati con conseguente deperimento delle apparecchiature e risulterebbe che i costi di manutenzione delle citate apparecchiature sarebbe stato quasi pari ai costi delle apparecchiature stesse, mentre al contempo molti di quei tecnici di radiologia di elevata professionalità assunti, sarebbero stati destinati addirittura ad altre mansioni.
Peraltro, nonostante l’impegno economico sostenuto dall’ente per l’acquisto dei suddetti apparecchi radiologici e per i costosi lavori di allestimento dei locali dove essi avrebbero dovuto funzionare e nonostante l’esistenza presso l’INAIL di un costosissimo sistema informatico centralizzato (i cui difetti strutturali e i cui malfunzionamenti sono già stati rilevati nell’atto di sindacato ispettivo 4-03578), l’Istituto non avrebbe neanche attuato il servizio di lettura a distanza dei radiogrammi, servizio che avrebbe dovuto effettuarsi nelle sedi INAIL.
Tali circostanze hanno evidentemente arrecato nel corso degli anni grave disagio agli infortunati e tecnopatici i quali sono costretti a recarsi in centri privati convenzionati con l’Istituto per effettuare gli esami radiologici, a dispetto del citato articolo 12 della legge n. 67 del 1988, comportando con ciò un ulteriore dispendio di risorse in capo all’ente.
Per queste ragioni, gli interroganti hanno chiesto ai Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Economia e delle Finanze e della Salute: “quale sia stato il costo complessivo del rinnovo o dell’allestimento dei locali radiologici delle sedi INAIL e dei relativi apparecchi radiologici; quali siano state le modalità di espletamento delle gare di appalto per i lavori di allestimento dei locali radiologici e per l’acquisto degli apparecchi radiologici nel periodo 2000-2010; quanti siano stati i locali e gli apparecchi radiologici rimasti inutilizzati, in quali sedi dell’INAIL ed il relativo costo; se sulla vicenda illustrata siano in corso indagini della Corte dei conti”.
Alla luce di tanto, come “Sportello dei Diritti” chiediamo che i Ministri interrogati forniscano nel più breve tempo possibile le risposte richieste affinché, nel caso in cui siano effettivamente verificati degli sprechi in danno dello Stato e quindi dei contribuenti e dei lavoratori, vi si provveda a porre un argine e a mettere regolarmente in funzione i servizi in questione.