La felicità

La felicità è possibile in ogni momento della vita, basta saperla sfiorare per non rovinarla”, Friedrich W. Nietzsche, Al di là del bene e del male (Preludio di una filosofia dell’avvenire).
Ogni attimo della vita è buono per essere felici, basta non aspettarsi altro da quell’attimo con la mente sgombra dal chiasso che gli ruota intorno. Sfiorare la felicità non calpestandola, sentirne il profumo, gli odori e i sapori, la novità del momento unico. Sentire la felicità come tanti momenti unici. Un esempio. L’uomo cerca nella donna l’ornamento, la bestia in calore, la ballerina dionisiaca, ma presto si accorge che questo suo desiderio è ben diverso dalla cosa desiderata.
Perché essenzialmente egli soddisfa la sua passione erotica senza tenere in considerazione la felicità. Che non è gioco al massacro, apertura a pulsioni concitate, ma ondeggiare lievemente sul lago occhiuto della vita senza remare, facendosi trasportare. Immergiti nell’acqua chiara della vita. Lentamente ne sentirai il fruscio soave e la freschezza e vorrai berne a volontà. Un paragone in ciò rimanda a quelle piante rampicanti di Giava, avide di sole  sono chiamate Sipo Matador  che abbracciano con i loro rami tanto e con tanta forza una quercia da riuscire infine a spiegare in piena luce, alte su di essa ma su di essa appoggiate, la loro corona e a mettere in mostra così la loro felicità.

Giuseppe D’Apolito

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".