La situazione economica del Consorzio delle farmacie è gravissima. Il Comune di Scafati, maggiore azionista, oggi risente più di ogni altro del debito stratosferico determinato da chi ha gestito la società fino ad oggi. Della gestione 2008/09 vogliamo delle risposte. In particolare, è opportuno che ci spieghino dove sono finiti i 400mila euro spesi per corsi di formazione mai realizzati, perché è stato acquistato in maniera assolutamente insensata un immobile a Scafati pagato una cifra sovrastimata, come sia stato possibile aprire parafarmacie nei supermercati ALVI per fini politici e al solo scopo di favorire con assunzioni clientelari senza concorso i propri amici o parenti, anche in sovrannumero rispetto alle reali esigenze del Consorzio. Per non parlare del debito complessivo di 1 milione e 400 mila euro, una voragine senza precedenti. Di tutto questo, delle spese folli e ingiustificate e delle operazioni immobiliari senza logica è responsabile, da una parte, la politica del salernitano con De Luca e dall’altra, il gruppo degli scafatesi di sinistra, che in questi anni, hanno fatto il bello e il cattivo tempo della gestione del Consorzio.
Al nuovo C.d.A., pertanto, chiediamo, in primo luogo, di sanare la situazione debitoria, attraverso la dismissioni di immobili, a partire dal magazzino di Scafati e, se necessario, di adottare scelte drastiche come il licenziamento del personale in sovrannumero. La nostra, non è una politica della vendetta ma la politica di chi vuole vederci chiaro. Nonostante tutto il Comune di Scafati farà il possibile per contribuire a sanare la situazione, possedendo il 40% delle azioni e quindi avendo più interesse di altri a continuare a credere nella società.
Rispetto al ricorso del precedente C.d.A e dopo la sentenza del Tar che ha negato la sospensiva relativa alla nomina dei nuovi componenti, è opportuno aprire una fase nuova che sia nettamente distante dalla precedente gestione, dalla politica di De Luca e del gruppo locale di sinistra”.