Continuano le proteste degli esercenti di corso Resina ad Ercolano. Sede del Municipio l’arteria principale cittadina rimane ad oggi di fatto tagliata fuori da qualsivoglia politica commerciale che ne favorisca il rilancio imprenditoriale. Il sito costituisce un serio rischio per i pedoni, la cui incolumità è seriamente compromessa dalle continue buche e dai dissesti della pavimentazione che compone il marciapiede. Come se ciò non bastasse, nuovi venti di “guerra” soffiano all’interno di un’area notoriamente a rischio malavitoso e roccaforte storica del clan Birra. La sera sembra di vivere in un regime di coprifuoco, mentre si assiste tristemente alla chiusura di attività commerciali esasperate da un processo di rilancio economico che non arriva mai. “E’ questa la realtà che dovremo lasciare ai nostri figli?– Ha commentato un residente di Corso Resina–Francamente non sappiamo più a chi rivolgerci per ottenere delucidazioni in merito a uno stallo operativo che di fatto ci penalizza da anni. Non vogliamo polemizzare con alcun amministratore. Non ci interessa puntare il dito contro capri espiatori di turno. Vorremmo solo capire in nome del vivere civile e del buon senso con quale logica si sia gestita una perla storica della città di Ercolano. Confidiamo nell’opera attenta e professionale del sindaco Vincenzo Strazzullo e della Giunta a che certe sacrosante rivendicazioni non restino miseramente sulla carta. Siamo pronti a sacrificarci per il rilancio del nostro quartiere ma a patto che si agisca in tempi utili e con interventi concreti e duraturi. Non è più possibile mettere pezze per rabbonire onesti cittadini rei solo di tutelare la propria dignità e quella dei propri figli. Siamo stanchi di vedere emigrare lontano i giovani, le nuove leve di una comunità che continuando di questo passo rischia presto di essere composta prevalentemente da pensionati e disonesti”. Il messaggio è chiaro: massima fiducia nella politica territoriale, negli amministratori comunali ma a patto che ci si muova in fretta. Basta con i luoghi comuni, con le questioni clientelari, con rancori personali arcaici che già sono costati alla città un prezzo altissimo. Occorre ritrovare credibilità agli occhi del palinsesto turistico mondiale e riappropriarsi di quella visibilità che a livello internazionale ha sempre contraddistinto in positivo Ercolano tra le perle storico-archeologiche del Mediterraneo. Il potenziamento e la riqualificazione del litorale potrebbe essere la mossa vincente per riavviare il motore della produttività proprio nella zona bassa del paese, particolarmente colpita dalla recessione economica in atto.
Alfonso Maria Liguori