Vi ricordate quando le primarie venivano annunciate come un grande esercizio di democrazia capace di far scegliere ai cittadini il candidato sindaco della coalizione di centro sinistra.
A Napoli neanche questo è vero.
E’ vero solo che presunti brogli, almeno così ha spiegato il segretario provinciale del Pd, Nicola Tremante, hanno condizionato il voto delle primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra a Napoli.
Brogli e non solo al punto che si scomoda perfino lo scrittore Roberto Saviano. “Si sono denunciati brogli – sostiene lo scrittore – in molte zone di Napoli con candidati che hanno denunciato pagamenti e con la presenza al voto di candidati di centrodestra. I sospetti sono tanti e si pensa a un coinvolgimento dei clan malavitosi”.
Sembra che sia successo di tutto: voti pagati, risse tra fazioni di sostenitori, veleni.
Una condizione pietosa che se confermata, non può che seminare nausea e sconforto con inevitabile fuga dal voto e consolidamento del principio devastante: son tutti uguali, son tutti….
Intanto a Roma si decide di congelare il risultato del voto che ha visto vincitore Andrea Cozzolino che a Napoli si legge Antonio Bassolino.
Si pensa di annullare tutto e a ripartire da capo o forse a decidere sarà Roma con una soluzione sopra le parti.
All’esito del voto il commento di molti “politicanti” è stato: ha vinto ancora Bassolino, vedete è ancora forte e potente!
Ma siamo proprio sicuri che ha vinto l’ex governatore o, al contrario, questo esito “turbolento” non sia classificabile come la triste rappresentazione finale di quanto di politicamente negativo ha rappresentato per Napoli e la Campania la stagione del governo bassoliniano?
Ad un popolo del Pd, gia depresso e demotivato per smemoratezza d’identità, questa tristissima e squallida pagina delle primarie napoletane proprio non ci voleva.
Come farà a mantenere saldi intorno a sé i militanti sempre più disorientati e come farà a parlare alla società civile di “alternativa politica e morale” se a rappresentare il Pd sono le solite nomenclature dei discussi apparati del suo recente passato?
Spazzando via tutti, creando discontinuità ed attingendo a personalità esterne (il solito scrittore o il solito magistrato?) che dovranno poi fare i conti con chi verrà eletto “dal popolo”?
Il potere per il potere di Bassolino ha bloccato la crescita del potere della politica e quindi l’emergere di una nuova classe dirigente del centrosinistra, in grado di pensare ed attuare sane politiche per la gestione condivisa e fruttuosa del bene comune.
Lo stesso sta avvenendo nella politica nazionale dove, ancor peggio, nel partito Berlusconi, si agitano tanti “impiegati” travestiti da politici che si adoperano sempre più per le questioni personali del capo e sempre meno per le drammatiche questioni che interessano la quotidiana sopravvivenza della maggioranza degli italiani che votano, è bene non dimenticarlo, sia a destra che a sinistra.
Dire BBasta (proprio con le due “b” prese in prestito da Bassolino e Berlusconi) ci sembra proprio necessario, prima che sia troppo tardi!
Antonio Irlando