Fondi per raccordo Salerno-Avellino. I giovani del Fli: il governo svaligia il Mezzogiorno

Come si apprende dalle pagine di vari siti e quotidiani locali, si è verificato nella nostra Provincia l’ennesimo episodio di sottrazione dei fondi destinati al Mezzogiorno, in favore di opere per le Regioni settentrionali: il “furto” è di 190 milioni, soldi che con la Legge Obiettivo erano stati assegnati all’allargamento, alla messa in sicurezza e all’ammodernamento del raccordo Salerno-Avellino., destinati ora alla tratta ferroviaria tra Trieste e Lubiana, dopo la firma di un protocollo d’intesa tra Italia e Slovenia, alla presenza del sottosegretario leghista alle Infrastrutture Roberto Castelli.

A tal proposito, il Coordinamento provinciale di Generazione Futuro, movimento giovanile di Futuro e Libertà, sottolinea come sia sotto gli occhi di tutti l’immobilismo e l’impotenza delle forze politiche salernitane, soprattutto del Presidente della Provincia che finora non ha assunto posizioni ufficiali. Inoltre, se ormai si è abituati all’agenda di Governo scritta dalla Lega, d’altra parte è frustrante constatare le continue razzie ai fondi Fas operate a favore di questo o di quel progetto per il Nord Italia.

Il raccordo in questione versa in condizioni estremamente precarie, nonostante sia, di fatto, l’unico vero collegamento tra le due province campane, nonché l’arteria stradale principale per una vastissima area comprendente, tra l’altro, i due poli dell’Università degli Studi di Salerno (il Campus di Fisciano e la Facoltà di Medicina a Baronissi) ed il punto vendita dell’Ikea.

Anche alla luce di quest’ultima notizia, appare ancor di più scandalosa la questione del pedaggio sull’autostrada A3 e, quindi, anche sul raccordo Salerno-Avellino, introdotto dall’ultima legge finanziaria. Generazione Futuro intende unirsi ed appoggiare le iniziative già avviate dalle amministrazioni comunali dei territori interessati e dagli studenti dell’Università (raccolte circa 3000 firme) per protestare ed opporsi a questo provvedimento illegittimo (mancando di alcuni requisiti minimi strutturali, il raccordo non può essere classificato come tratto autostradale), che metterebbe seriamente a rischio lo sviluppo dell’area, che porrebbe gravi problemi di vivibilità e di viabilità dei paesi vicini al tratto stradale, e che, soprattutto, potrebbe costituire una forte lesione della mobilità e del Diritto allo Studio, gravando sui bilanci degli studenti e delle loro famiglie, già danneggiati dall’abolizione degli abbonamenti universitari agevolati ai trasporti pubblici.

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