Abbattimenti: i sindaci dei Comuni di Napoli, Salerno e Caserta chiedono lo stop alle ruspe

I sindaci di 100 comuni delle province di Napoli, Salerno e Caserta scrivono a Berlusconi e Schifani per chiedere lo stop alle ruspe. Dopo la bocciatura dell’emendamento al Milleproroghe proposto dal senatore Carlo Sarro, le fasce tricolori si sono incontrate ieri pomeriggio al Comune di Gragnano e hanno firmato un documento già inviato al presidente del Consiglio e al presidente del Senato. “Non ci battiamo – si legge nel testo – per un’impropria sanatoria pura e semplice, ma per evitare che le ricadute di decenni precedenti di cattiva gestione del territorio vengano fatte pesare su amministrazioni e popolazioni locali”. Secondo i firmatari del documento inoltre “la ripresa dell’attività delle ruspe comporterebbe il dissesto degli enti locali, nonché sofferenze e innegabili disagi sociali legati al dramma abitativo e ripercussioni per quanto riguarda l’ordine pubblico connesse alle dimensioni del fenomeno”. Lo stop all’emendamento Sarro, che consentiva di presentare fino al 31 dicembre 2011 una domanda di sanatoria per gli abusi edilizi, rimette dunque in moto le ruspe che, già a partire dalla prossima settimana, dovrebbero approdare a Castellammare e Sant’Antonio Abate per abbattere 8 edifici fuorilegge.

“Bruceremo i certificati elettorali e nessuno andrà a votare alle prossime amministrative di primavera”. Lo afferma Domenico Elefante, leader dei comitati antiruspe dell’area sud di Napoli, dopo lo stop all’emendamento Sarro che, di fatto, spalanca le porte al ritorno delle ruspe. Il fronte anti – abbattimenti preannuncia dunque un nuovo periodo di lotta, che prenderà il via già la prossima settimana con varie manifestazioni e cortei di protesta e proseguirà fino a maggio con lo “sciopero delle urne” nei comuni chiamati a votare per il rinnovo delle amministrazioni locali. “Siamo stati presi in giro da chi, nell’ultima campagna elettorale, è venuto a prendere i nostri voti assicurandoci un provvedimento ad hoc che avrebbe messo fine a questo scempio – afferma Elefante -. Penso in particolare al ministro Carfagna e ai vertici regionali e nazionali del Pdl, che hanno illuso decine di migliaia di persone speculando sulle loro disgrazie. In questi giorni – continua – a Sant’Antonio Abate stiamo assistendo a un vero e proprio “rastrellamento” nei confronti di persone che vengono letteralmente cacciate di casa, senza una speranza per il futuro e senza alcuna prospettiva di aiuto da parte delle istituzioni. Non possiamo assistere inermi a questa situazione”. Questa sera i rappresentanti dei comitati si incontreranno a Sant’Antonio Abate per mettere a punto le prossime iniziative di protesta. La prima risposta dovrebbe arrivare già la settimana prossima, con una grande manifestazione a Napoli, sotto la sede della Regione. Intanto si attende il ritorno delle ruspe. Il fronte più caldo resta quello di Castellammare e Sant’Antonio Abate, dove nei prossimi giorni saranno abbattuti 8 edifici abusivi. Tra le costruzioni da demolire, ci sono cinque prime abitazioni, due capannoni e la sopraelevazione di un appartamento. Tra qualche mese invece i magistrati napoletani disporranno le demolizioni di altri 34 edifici, di cui 30 situati a Gragnano e 4 tra Pimonte e Agerola.

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