La mattina del 31 Gennaio 2001 ci siamo recati, unitamente a rappresentati dell’amministrazione del comune di Boscotrecase ad una visita “ufficiale” alla discarica SARI del comune di Terzigno.
Dopo il previsto riconoscimento ad opera degli addetti militari (non si capisce a che scopo visto che l’emergenza è finita) ci si è intrattenuti in varie location del complesso in compagnia dell’ing. Minetti, direttore responsabile unico che fa capo alla SAPNA (società provinciale).
L’ing. Minetti dopo un iniziale esordio in cui ha illustrato l’efficienza tecnologica con cui è gestita la discarica, si è aperto a un dibattito senza remore. Dobbiamo purtroppo subito evidenziare che non abbiamo potuto argomentare il nostro quesito primario: “come pensate di poter ancora sottintendere la messa in sicurezza della discarica, quando questa è in una zona vulcanica attiva e nessun accorgimento potrà impedire incidenti in caso di evento esplosivo-effusivo?”. In precedenza in un’altra occasione, con un suo collega, ci fu risposto di “appellarci al Padreterno”, dobbiamo riconoscere all’Ingegnere, dopo un primo approccio similare, di aver candidamente dichiarato che le scellerate scelte fatte prima del suo impiego in sito, non possono vederlo protagonista di una difesa delle stesse.
Abbiamo chiesto dettagli sul trattamento del percolato, e da quanto esposto dall’ing. Minetti si è concluso che:
– Il percolato è trattato in loco, attraverso un ciclo in autoclave che prevede la scissione dei fanghi dal liquido e relativo passaggio di quest’ultimo al filtraggio;
– I fanghi, secondo quanto affermato dal Minetti, dopo il trattamento vengono reimmessi in discarica, mentre il liquido viene usato per il lavaggio della discarica.
La parte successiva della visita è avvenuta sul ciglio della discarica, in questa occasione ci è stata fornita una serie di dati per cui la capienza residua della discarica è di circa 1/7 della volumetria prevista. Per tale saturazioni i tempi stimati sono, all’attuale ritmo di conferimento, di circa 12/13 mesi. Attualmente il riempimento sta avvenendo nella parte sommitale dell’invaso, costituendo il “panettone” che poi sarà di raccordo con il piano campagna.
Il sistema di smaltimento dei biogas è stato recentemente potenziato con diversi “camini elettrici” isolati, ciò per ovviare all’impianto sottodimensionato e ai ritmi di conferimento dell’ultimo anno, nettamente superiori ai previsti. In futuro, anche dopo la chiusura della discarica (forse per un decennio), il recupero dei biogas e i probabili utili derivati saranno gestiti in modo a tutt’ora non noto.
Sempre grazie all’ing. Minetti abbiamo potuto porre un vecchio quesito, ovvero la scelta dell’ubicazione dei pozzi spia per l’inquinamento di falda, nonché alla scelta di non monitorare eventuali falde sospese e/o superficiali; ci è stato risposto che la scelta è stata limitata da difficoltà burocratiche e “catastali”!
Risulta evidente l’impossibilità di risposta da parte dell’ing. Minetti sulla natura dei materiali provenienti dalla bonifica del sito discarica di Lo Uttaro (Ce)
Due dati rimangono incontrovertibili e rendono qualunque progettazione/conduzione, seppure in regime di qualità, assolutamente non conforme a norme e leggi vigenti:
– la natura sismica/vulcanica dei luoghi interessati non ammette né la nascita di una discarica, né la sua messa in sicurezza;
– l’assoluta impossibilità di bonifica successiva alla dismissione.
E’ stato infine consegnato un documento scritto con il promemoria delle richieste effettuate durante la visita, nella speranza che a tali richieste si uniscano anche le amministrazioni locali:
– Possibilità di accedere alla documentazione che descriva l’effettiva capienza dell’invaso SARI, le quantità di materiale sversato nonché la residua capienza della stessa e i tempi stimati per la chiusura dell’impianto.
– Possibilità di visionare i registri di conferimento durante la vita del complesso discarica SARI, in particolare attenzione riferimento alla natura dei materiali provenienti dalla bonifica del sito discarica di LoUttaro (Ce).
– Accedere alla documentazione inerente il progetto della discarica, in particolar modo avere i dati sulle geomembrane utilizzate, il loro collaudo e per quanto le stesse potranno garantire una perfetta tenuta. Inoltre di poter avere dati inerenti le barriere geologiche utilizzate.
– Possibilità di accedere alla documentazione o ricevere una risposta ufficiale in merito alle soluzioni previste per mettere in sicurezza la discarica in caso di evento vulcanico.
Comitato cittadino di Boscotrecase
Il Presidente: Vincenzo Izzo
Comm. Tecnica: Imma Orilio
Maurizio Cirillo