In penisola sorrentina la crisi dell’igiene urbana

Da tempo ormai la Società L’Igiene Urbana di Napoli non eroga le retribuzioni ai dipendenti Urbana di Napoli, né versa le trattenute dei Fondi Previambiente, degli Istituti di credito per cessione degli stipendi, appropriandosi insomma, di quanto dovrebbe versare per conto dei dipendenti che corrono il rischio di passare per “cattivi pagatori”, vedendosi “precluso l’accesso al mercato del credito per anni”.

La Federazione Italiana Autonoma Dipendenti Enti Locali (Fiadel) e l’Unione Sindacati Autonomi Europei (U.S.A.E.), ritengono di non dover più giustificare questa situazione e richiede l’adozione degli strumenti previsti dalla legge.

Si appella infatti all’art. 5 del D.p.r 207/2010, che prevede che “in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell’esecutore […], il responsabile del procedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso l’esecutore, a provvedervi entro i successivi quindici giorni. Decorso infruttuosamente il suddetto termine e ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato […], le amministrazioni aggiudicatrici […], possono pagare anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’esecutore del contratto”.

Inoltre in virtù dell’art. del Dlg 273/2003 che ordina che “in caso di appalto di opere e servizi, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l’appaltatore […], o corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi e i contributi previdenziali dovuti”. Il Fiadel e l’U.S.A.E, insomma, si appellano alla solidarietà tra l’appaltante e l’appaltatore.

Nel caso in cui la Società L’Igiene Urbana non provvedesse alla retribuzione dei dipendenti, l’amministrazione comunale dovrà provvedervi, come previsto dalla giurisprudenza.

Inoltre i lavoratori minacciano di procedere per vie penali e civili se entro sette giorni dalla loro richiesta ancora non avranno ottenuto risposte.

Martedì mattina in segno di protesta i dipendenti della Società hanno occupato la sede del Comune di Sant’Agnello: «Ogni mese è sempre la stessa storia- dicono- dobbiamo protestare affinché ci paghino. Non siamo più disposti a tollerare questa situazione. Noi abbiamo il diritto di essere pagati. È dal 15 gennaio che aspettiamo lo stipendio», e attendono ancora la tredicesima dal 21 dicembre dello scorso anno.

Francesco Gargiulo della Fiadel afferma: «Il sindaco Orlando ci aveva promesso di intervenire, anche perché come prevede la legge, il comune, in queste situazioni è l’Ente garante. Il nostro primo cittadino non ha mantenuto le sue promesse».

Giovanna Sorrentino

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