Yeti chic

Trasferendo un gigantesco iceberg direttamente dalla Groelandia (240 tonnellate di neve vera, lavorata da 35 scultori, lasciata a meno 4 gradi e fatta poi liquefare in passerella) a Parigi, al Grand Palais, location della sfilata della collezione A/I 2010-11, Karl Lagerfeld ha dato spettacolo (nello spettacolo) definendo non solo il tema portante della collezione Chanel, ma segnando l’avvio di una nuova era : fredda, polare, glaciale. Alla quale ha fatto seguito un cambiamento forte ed immediato del guardaroba femminile (addio “scoprenze da brivido” ). A qualunque latitudine dove l’inverno si faccia sentire, sì alla pelliccia, inevitabile protagonista di stagione. Non temano gli ambientalisti però!! Karl la sceglie rigorosamente “eco-fake” . Abbandonata l’allure borghese e perbene, lo stile chic e glam, eccola avventurarsi in sentieri selvaggi e crudi. La sua superficie si fa ispida, secca, asciutta, “disordinata” e “spettinata”, diventando la materia prima di tute, pantaloni dritti, doposci taccati, gonne rettangolari sopra al ginocchio, polsi ed orli di minidress, baschine e tasche di giacche trequarti, mescolandosi alla lana bouclè e al tweed.

Abbellita da inediti effetti neve: applicazioni di gocce di cristalli che incorniciano il volto come ghiaccioli o si trasformano in cubetti diventando pochette.

I colori? Nuance marroni, nere, bordeaux, mèlange, grigie e bianche che sottolineano la voglia di un mondo selvaggio e incontaminato da parte di una wild woman che sceglie uno stile “peloso”, da mischiare senza inibizioni . Candidandosi a diventare la prima yeti metropolitana della storia.

M.Chiara D’Apolito

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