Sergio Vetrella si è dimesso. Lo ha annunciato in una lettera (non protocollata) al governatore Stefano Caldoro, nella quale spiega di aver maturato la decisione di lasciare l’assessorato ai Trasporti che «avevo accettato con entusiasmo, dimettendomi anche da senatore, puro per spirito di servizio verso la regione che tanto amo». Ciò è avvenuto «per le ragioni maturate in questi mesi e che ben conosci». «Dimissioni irrevocabili», precisa Vetrella. Caldoro non ha ancora commentato la notizia, riservandosi di incontrare di persona l’ex assessore. Un tentativo di far recedere Vetrella dalla sua decisione l’aveva già fatto il coordinatore del Pdl, Nicola Cosentino, appena rientrato da Roma. «Non puoi mettere in difficoltà la giunta in un momento così delicato e alla vigilia della campagna elettorale, crei un problema politico a Caldoro», gli avrebbe spiegato Cosentino. Nella lettera si legge che lo strappo è maturato dopo mesi di difficoltà all’interno dell’esecutivo regionale. Più volte l’ex membro della Giunta si era lamentato per le risorse destinate a un settore strategico come i trasporti. Alla fine il disagio è esploso. All’origine dello strappo una lite con l’assessore al Bilancio, Gaetano Giancane. Vetrella ha lamentato troppa attenzione, in termini di ripartizione dei fondi, per la sanità e ha chiesto maggiori risorse per i trasporti. Ma Giancane, sostenuto peraltro dal governatore, ha obiettato che la sanità è commissariata, che ci sono un piano di rientro da rispettare e impegni con Roma da mantenere. In passato vi erano stati anche altri segnali di mal di pancia da parte dell’ex assessore. Si racconta di un incontro al ministero dei Trasporti di cui non sarebbe stato informato e al quale avrebbe partecipato uno dei dirigenti del gabinetto di Caldoro. A qualche collega di Giunta Vetrella aveva anche manifestato il suo disagio. «Se continua così, rompo», avrebbe confidato. E infine la rottura si è consumata.
Antonio Averaimo