Le mani dei D’Alessandro su gran parte delle scommesse clandestine italiane ed estere? Su questa ipotesi stanno lavorando i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nell’ambito dell’inchiesta “Goal” condotta dai pm Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa coordinati dal Procuratore Aggiunto Rosario Cantelmo che stanno proseguendo le indagini. Il “triangolo delle scommesse” si troverebbe tra Castellammare di Stabia, Gragnano e Sorrento, dove opera il clan D’Alessandro grazie anche ad altre cosche “amiche” come gli Afeltra-Di Martino. Proprio dalla nascita della nuova alleanza tra i due clan camorristici dell’area stabiese e dei monti Lattari, sono scaturite le indagini che hanno portato, lo scorso ottobre, ad una ventina di arresti, tra cui nomi eccellenti della malavita organizzata. Su tutti, Paolo Carolei, 38enne considerato il reggente dei D’Alessandro, il quale ha stretto un’alleanza di ferro con gli Afeltra-Di Martino per la gestione delle attività illecite, su tutte lo spaccio di stupefacenti e le coltivazioni di canapa indiana, riuscendo allo stesso tempo anche a coprirsi le spalle. Ma ci sono anche le scommesse lecite ed illecite su gare truccate. La prima, a quanto pare, sarebbe Juve Stabia-Sorrento del 5 aprile 2009, finita 1-0 per gli stabiesi, e preceduta da fitti contatti tra l’ex calciatore sorrentino Cristian Biancone (arrestato e poi scarcerato) ed alcuni emissari del clan D’Alessandro, grazie ai quali sarebbe stato corrotto l’allora portiere del Sorrento, Vitangelo Spadavecchia, che risulta tra gli indagati. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, emerge un quadro sconcertante: Biancone più volte parla con un uomo del clan, Francesco Avallone, al quale dice frasi che richiamano ad altre gare truccate in passato. Ma spunta anche un match tedesco, quello tra Bochum ed Energie Cottbus, partita che in molti sapevano fosse truccata e che ha spinto anche l’Uefa ad aprire un’inchiesta. Ma in Germania si segue anche questa inchiesta che, partendo da Napoli, potrebbe dare un nuovo scossone al mondo del calcio. Per ora solo di quello delle serie minori: infatti, la Dda partenopea sta raccogliendo elementi in un’istruttoria definita “complessa e particolarmente articolata”, che dimostrerebbe l’esistenza di un ramificato sistema che consentiva alla camorra di pilotare alcuni incontri di calcio, per guadagnare proventi da reinvestire in racket e usura. E per questo sono allo studio dei Pm anche alcuni risultati sospetti proprio in Germania. Al momento ci sarebbero testimonianze di interessi del clan di Castellammare di Stabia anche nel Lazio e nelle Marche. Dall’inchiesta “Goal”, però, è partito un altro filone investigativo dal quale è emersa la connivenza di calciatori e dirigenti, grazie alla quale alcuni match erano truccati in modo da consentire al clan di ottenere centinaia di migliaia di euro dal giro di scommesse, lecite ed illecite. Sotto sequestro è finito anche un sito internet (www.milanobet.com) completamente gestito dal clan D’Alessandro per raccogliere le scommesse clandestine “ripulite” grazie ad agenzie legali come la Intralot.