Puro bianco. Candido, poetico. Essenziale. Privo di sfumature e di fraintendimenti. Eppure il “non colore” si rileva contenitore eclettico, fortemente evocativo, capace di giocare le innumerevoli carte dello stile. Sofisticato, elegante, da sempre emblema dello chic décontracté, anche in città, è altresì perfetto per incarnare un mood sognante, che rimanda alle atmosfere aristocratiche ed evanescenti dell’ “Età dell’innocenza”. Sapore artigianale che guarda alle botteghe messicane per i candidi tessuti drappeggiati con apparente casualità, mescolati alla lana tricot , alla garza di cotone, allo chiffon , al pizzo vintage e al velluto per le proposte Rodarte.
Ma all’occorenza, sa essere anche deciso, ardito, contemporaneo. Dichiaratamente sexy. Mood bad (girl) con risonanze fetish per Les Copains: maxi pull white portati con leggings in lattex, bianchi con una striscia nera che sembra quella di un pennerello e maliziose gonne a pieghe.
Spirito wild riletto in chiave urban per la woman city firmata Derek Lam. Giochi di panneggio e drappi per un abito che sembra ricalcare quello di una vestale.
Allure Sixities per gli outfit lineari e bon ton dal taglio dritto di Rochas, impreziositi da coccarde e lunghi guanti.
Snow white, cocoon, morbido come un abbraccio per Blugir con candida lana lavorata con punto pelliccia per cappottini e cardigan, accostato a sfumature gold e silver, scintillii di paillettes e tocchi graffianti di maculato.
Tra fantasia e future per gli abiti della collezione Comme des Garcons. Sperimentazione pura per i volumi inediti dei soprabiti, delle gonne e delle camicie, arricchite da microcuscini in raso applicato e imbottiture strategiche posizionate sotto il corpo, come pronte ad attuire colpi, reali o metaforici. Tripudi di ruches e volants gonfiano le silhoutte ad uovo (decisamente compromesse!!) trasformandole come ciuffi di panna montata o soffice schiuma.
Il tutto giocato insieme al nero dei polacchini neri e delle stringate maschili, in un binomio grafico di opposta eleganza.
Abbasso dunque schemi e preconcetti. Ci si può tuffare nel “blanc pur” senza dover per forza ricreare atmosfere rarefatte. Perchè il bianco (anche quello che verrà) sa essere easy, contemporaneo, urbano. Sofisticato e..terribilmente up-to-date.
M.Chiara D’Apolito