Il Gazzettino vesuviano | IGV

Ercolano, spazzatura e degrado nei “Lagni” vesuviani

Spazzatura e degrado nei “Lagni” vesuviani, rischio frane e allagamenti. Non tutti sono a conoscenza che alle pendici del nostro vulcano esiste un reticolo di canali rettilinei, ideati e costruiti per evitare che le zone del vesuviano andassero incontro ad allagamenti.

Questi condotti, confluiscono “a spina di pesce” nell’asta principale dei più grandi e conosciuti Regi Lagni; un’opera di canalizzazione e bonifica esistente da più di 4 secoli, avviata dal vice regno spagnolo nel 1610 per porre fine al problema delle inondazioni e degli allagamenti che da secoli attanagliava le provincia di Napoli e di Caserta.

L’opera, realizzata da architetti di fama dell’epoca, fu testimonianza di un’efficienza e di un’organizzazione che più di 400 anni fa esisteva in Campania.

Oggi purtroppo questi lagni sono famosi soltanto per le loro condizioni indecenti e il degrado in cui si trovano. Dunque i disagi delle strade allagate, che le città della zona sono costrette ad affrontare ogni qualvolta vi sia un temporale di una certa consistenza, non sembrano poter essere risolti, anche se in realtà la soluzione  esiste già, e l’avevano trovata gli spagnoli nel 1610.

I residenti della zona si sono più volte preoccupati del problema, ma i loro appelli sono restati sempre inascoltati: “Abbiamo più volte lanciato l’allarme, sono più di due anni che di persona abbiamo portato al comune le foto e una richiesta d’intervento, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. E’ assurdo che questo lagno non interessi a nessuno, quando la sua funzionalità gioverebbe a tutti i comuni limitrofi. Soprattutto considerando che ogni anno le strade si allagano sempre più facilmente. Basterebbe una bonifica del territorio e delle transenne per evitare l’accesso ai cittadini”.

Il lagno è attualmente insufficiente a contenere le acque piovane, essendo quasi totalmente otturato da materiale di ogni tipo: immondizia, pneumatici, pezzi di automobili, il tutto più o meno seppellito dai detriti che l’acqua trasporta con se. Per rendersi conto di quanto tempo sia passato dall’ultimo intervento del comune, basti pensare che in molti punti del canale sono cresciuti alberi e piante, e quello che una volta era profondo diversi metri, oggi è profondo non più di 60 centimetri. Il risultato di questo abbandono, che ormai dura da decenni, lo si nota non appena la pioggia si affaccia decisa sui nostri comuni. Negli ultimi 4 mesi, strade di città importanti ed altamente popolate come Portici, Ercolano o San Giorgio a Cremano, si sono spesso trasformate in torrenti, lasciando i cittadini le uniche vittime dei disagi. La Regione Campania, con la delibera di giunta regionale n.1344 del 6 agosto 2009, ha stanziato 50 milioni di euro per un piano d’azione di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio dei Regi Lagni. Per adesso, sul Vesuvio, non si è visto ancora nessuno.

Mario Zambardino

Exit mobile version