La destrezza degli attori si è sviluppata in un ambito concreto, attuale, realistico, moderno … per niente noioso, con insignificanti pause sceniche e nessuna palese indecisione, soprattutto nei protagonisti principali dell’opera. Ci riferiamo all’apprezzabile prestazione del protagonista Cardamone‘, al quale un po’ di voce in più non avrebbe fatto difetto! – ma forse la percezione è dipesa più che altro dalla nostra postazione audio-visiva non ottimale – intorno al quale gira tutta la fantomatica vicenda; al sorprendente cugino Ettore – destinatario di docce fredde con quantitativi di bagnoschiuma e schampoo dosati ai minimi termini – impegnato ad aguzzare l’ingegno per evitare la revoca dell’agognata pensione, unico loro mezzo di sostentamento; la sorella Maria – che brava! – autentica mattatrice che a forza di fare economia, diventa taccagna! Risparmia nel fare la spesa – ‘congelata’ in un frigo/cassaforte – nel vestire trasandata – che l’abbruttisce oltremodo – e, di conseguenza, non le consente di riuscire a fare colpo sull’amato Ciro/Che Guevara, contestatore no-global da strapazzo che, più che alle ‘cariche’ della Polizia, deve stare attento alle bastonate del padre, in un conflitto generazionale così frequente ai nostri giorni!
Apprezzate nella finzione scenica ed in platea le entrate della seducente Olga – coi tempi che corrono potremmo etichettarla quale ‘escort’ sui generis – capace di sopperire col proprio fisico mozzafiato a qualche marginale carenza del suo talento in erba. Lo stesso co-protagonista figurante il truffatore falso rappresentante dell’INPS, si presenta convincente nella parte, nel riuscito tentativo di spillare quattrini, evocando una piaga della nostra società: il pagamento di ‘mazzette’ per corrompere funzionari compiacenti a proprio uso e consumo!
Mauro Romano