L’assemblea dell’Arga, presieduta da Geppina Landolfo e dal direttivo al completo, riunitasi nei locali delle Cantine Astroni di Via Sartania ad Agnano ha discusso del bilancio annuale, della sinergia con altri gruppi giornalistici operanti all’interno dell’Associazione Napoletana della Stampa, della sponsorizzazione per convegni su problematiche agricolo-ambientali di contatti con enti e università e della prossima partecipazione al Mia di Rimini alla quale parteciperà il consigliere nazionale Gianpaolo Necco per il gemellaggio con l’Arga dell’Emilia Romagna e affiliate.
L’Arga, Associazione Regionale Giornalisti Agricoltura, intitolata al suo fondatore, Francesco Landolfo fa capo all’Unaga, l’Unione nazionale del gruppo di professionisti che si occupano in particolare di agricoltura e ambiente.
La riunione è stata preceduta da una visita ai vigneti posti sulle pendici esterne del cratere Astroni, immersi nel cuore della riserva naturale ed oasi del WWF e ai filari di nuova acquisizione, definiti di contrasto per la posizione a schiera tra l’abitato cittadino e il mare.
L’azienda Cantine Astroni con la forza dell’esperienza di quattro generazioni punta esclusivamente sui vitigni di Falanghina, Piedirosso, Greco, Fiano e Aglianico. Importata dai primi coloni greci di Tessaglia la Falanghina e le altre viti hanno attecchito cosi bene in questa zona considerata terra di fuoco per i fenomeni vulcanici e di bradisismo, da essere considerati oggi veri e propri vini autoctoni.
Dieci artisti sono stati chiamati a decorare la nuova bottiglia magnum denominata Astro. Un progetto che unisce i lavori di Gianni Abbamondi, Marco Abbamondi, Almaroca, Maurizio Bonolis, Riccardo Conte, Carmine dello Joio, Loredana Mariani, Schatzy Mosca, Gloria Pastore, Alessandra Rinaldi, Marco Salerno. L’arte passerà, secondo le attese di mano in mano e di bocca in bocca.
E’ seguita nell’elegante sala, riservata a meeting aziendali, la degustazione verticale della Falanghina Strione degli anni 2006-2007-2008 e 2009 coordinata dal giornalista-scrittore Luciano Pignataro, segretario dell’Arga con l’ausilio di Tommaso Luongo, delegato Associazione Sommelier e da Gerardo Vernazzaro, proprietario della struttura. Le Falanghine dei Campi Flegrei, nel 1994 hanno ottenuto il Doc (denominazione origine controllata) ed hanno caratteristiche differenti da quella beneventana: il grappolo è, infatti, cilindrico e allungato, poco ramoso mentre l’acino è arrotondato.
Unanime il consenso dei commensali che hanno seguito la disquisizione sulle annate del divino nettare e apprezzato il luculliano pranzo preparato dallo chef amatoriale Francois Di Domenico e dalla moglie del titolare signora Emanuela Russo con un primo di ragù seguito da braciole e polpette, rispettando il clima carnevalesco e accompagnato dalla Falanghina che si è distinta per il colore giallo paglierino e sfumature di un verde appena accennato; il profumo delicato, floreale ed invitante, il gusto di grande intensità conferendole una perfetta armonia.
Mario Carillo