Emergenza inquinamento del mare nel Golfo di Napoli

I Carabinieri del Servizio Navale di Torre del Greco, agli ordini del Comandante Luogotenente Vincenzo Amitrano e del Capitano Pierluigi Buonomo, Comandante della Compagnia CC. di Torre del Greco unitamente al Nucleo Operativo Difesa del Mare della Capitaneria di Porto di Torre del Greco, alle dipendenze del Comandante Francesco Cimmini, hanno svolto nelle ultime settimane un’intensa azione di contrasto a difesa dell’ambiente.

L’attività di questi giorni prende l’avvio dai controlli già eseguiti lo scorso anno, che portarono al sequestro di un autolavaggio cittadino, che smaltiva i fanghi provenienti dal ciclo di lavaggio senza autorizzazione.

I militari operanti, dopo un’attenta e preordinata azione di intelligence, hanno pianificato mirati interventi presso le stazioni di autolavaggio del comprensorio torrese, che hanno portato, fino ad oggi, ad un totale di sette impianti controllati, dei quali cinque posti sotto sequestro penale, poi convalidati dalla competente Autorità Giudiziaria: difatti, la task-force, composta dal  Luogotenente Vincenzo Amitrano, Appuntato Scelto Nicola Sensale, Appuntato Pierpaolo Pernolino dell’Arma dei Carabinieri ed il 1° Maresciallo Np. Raffaele Fiorillo, Capo 2 Classe  Gianluigi Valente della Capitaneria di Porto  torrese, ha accertato che le acque reflue provenienti dal ciclo di lavaggio confluivano direttamente nella fogna comunale, senza alcuna autorizzazione e in mancanza di qualsivoglia preventiva depurazione, per giungere poi in mare, con tutta la loro pericolosa carica di tensioattivi e sostanze dannose per l’ecosistema marino.

Alcuni impianti ispezionati, seppur muniti della necessaria autorizzazione, scaricavano le acque reflue industriali nell’ambiente, evitando il ciclo di depurazione attraverso  valvole by-pass; in particolare, è emerso che i fanghi di lavorazione venivano dispersi nell’ambiente anziché essere correttamente smaltiti mediante il conferimento a ditte specializzate ed autorizzate per il trattamento del rifiuto in questione, poiché i titolari degli impianti  controllati non sono stati in grado di esibire, a giustifica, i registri di annotazione di carico e scarico dei rifiuti speciali.

La condotta illecita degli impianti di autolavaggio, senz’altro fonte di danno ecologico, ipotizza  gli estremi di reato previsti e puniti dal Testo Unico in materia ambientale cui al  decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

I risultati di questa attività sono frutto della grande attenzione  e del quotidiano impegno posto a tutela dell’ambiente marino dai Carabinieri del Servizio Navale di Torre del Greco  e della locale Capitaneria di Porto che, in stretta sinergia proseguiranno la loro azione di vigilanza e controllo anche nei prossimi mesi.

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