Dodici persone sono state arrestate all’alba di oggi tra Castellammare di Stabia, Toscana e Calabria, nell’ambito di un’operazione condotta contro il clan D’Alessandro. I nuovi fermi sono stati emessi dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai sostituti Pierpaolo Filippelli e Claudio Siragusa della Direzione Distrettuale Antimafia, e sono stati eseguiti dagli agenti del commissariato stabiese, guidati dal primo dirigente Andrea Curtale e dal vicequestore Stefania Grasso, in collaborazione con gli uomini della squadra mobile di Napoli, guidati da Vittorio Pisani. L’operazione condotta questa mattina arriva a conclusione di un filone d’indagine partito in seguito all’omicidio del consigliere comunale stabiese Luigi Tommasino, ucciso il 3 febbraio 2009 in un agguato camorristico al viale Europa, centro di Castellammare, mentre era in auto in compagnia del figlio minorenne. Ai fermati viene contestato il reato di associazione camorristica nell’ambito delle attività del clan D’Alessandro, tra le quali narcotraffico, rapine, ricettazione, riciclaggio, estorsioni ed omicidi.
Tra gli arrestati c’è anche Beniamino Pasqua, 43 anni, considerato il reggente del clan D’Alessandro, subentrato a capo della cosca di Scanzano dopo gli arresti di Vincenzo D’Alessandro e Paolo Carolei.
Presi anche i responsabili di un altro omicidio, quello del parcheggiatore abusivo Antonio Scotognella, ucciso il 29 giugno 2009 in località Pozzano, nei pressi di uno stabilimento balneare. Salvatore Belviso, cugino e braccio destro di Vincenzo D’Alessandro, già detenuto perché considerato tra gli esecutori dell’omicidio Tommasino, è stato il mandante dell’agguato al parcheggiatore: la vittima non voleva cedere parte dei suoi guadagni al clan ed è stato ucciso dai sicari Vincenzo Tramparulo e Giuseppe Esposito, due pregiudicati di 22 e 25 anni. In manette è finito anche il padre, Francesco Belviso (51 anni).
Gli altri arrestati sono: Giuseppe Bellarosa, 21 anni; Giuseppe Boccia, di 32; Vincenzo Gargiulo, di 29; Giuseppe Catello Mosca, di 21 anni; Giuseppe Vuolo, di 29; Francesco Basile, 32enne preso a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza; Eduardo e Alfredo Mantice, padre e figlio di 45 e 26 anni, residenti a Piancastagnaio (Siena).