Gragnano: sequestrati bar e ristorante del clan Di Martino

I carabinieri ritirano le licenze a due locali riconducibili al clan Di Martino-Afeltra, alleato dei D’Alessandro nei comuni dei monti Lattari. L’operazione è stata condotta dai militari della compagnia di Castellammare di Stabia, diretti dal capitano Gennaro Cassese e dal tenente Fabio Ibba, e della stazione di Gragnano, agli ordini del maresciallo Sossio Giordano, in collaborazione con i colleghi del Nas, del Noe, del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli e dei verificatori dell’Enel. il blitz è stato effettuato in via Statale per Agerola, durante alcuni controlli mirati effettuati presso il ristorante “Nonno Nino” e il bar Chiara, nella frazione Iuvani, quartier generale del clan di Leonardo “o’lione” Di Martino. Numerose sono state le irregolarità riscontrate nei due esercizi commerciali gragnanesi: allacci abusivi per fornire elettricità e acqua sono stati trovati in entrambi i locali, così come piccole opere abusive. Visto che sono state contestate violazioni di natura penale, sono state ritirate le licenze ad entrambi i locali pubblici che sono stati sottoposti a sequestro. In entrambi i locali, infatti, è stato scoperto un allacciamento abusivo alla rete elettrica nazionale. Estesi i controlli all’abitazione dei proprietari dei locali, gli stessi sono stati denunciati per furto di acqua essendo stati riscontrati anche allacciamenti abusivi alla rete idrica. Una persona è stata arrestata per furto di energia elettrica: si tratta di Giuseppina Romano, 22 anni, attuale gestrice del ristorante, fidanzata del figlio del boss Vincenzo Di Martino, 29enne già detenuto. Un 33enne, proprietario dello stabile, è stato denunciato per abusivismo edilizio avendo realizzato strutture di ferro (gazebo) senza alcuna autorizzazione. Il proprietario della caffetteria, Michele Di Martino, 20enne, latitante ormai da mesi è stato denunciato a piede libero per furto di energia elettrica. La fidanzata 20enne, convivente del latitante, ed un commesso 27enne, sono stati denunciati per falsa attestazione sull’identità a pubblici ufficiali, avendo inizialmente fornito false generalità ai carabinieri. L’unica persona arrestata, ovvero Giuseppina Romano, è in attesa di essere giudicata con rito direttissimo, mentre proseguono le attività di ricerca del latitante Michele Di Martino. Un duro colpo, questo, per il clan che domina la scena camorristica tra Gragnano e Pimonte e che, di recente, ha stretto una forte alleanza con i D’Alessandro e con il boss, ora detenuto, Paolo Carolei. Il ristorante ed il bar, poi, erano finiti nel mirino degli inquirenti già alcuni mesi fa. Lo scorso 15 ottobre, nell’ambito dell’inchiesta “Goal” che aveva portano ad oltre 20 arresti, erano stati controllati entrambi i locali, poiché considerati di proprietà del clan Di Martino-Afeltra, o in qualche modo riconducibili a persone vicine. Se il bar è addirittura di proprietà di un latitante, il ristorante è ormai gestito dalla nuora del boss Leonardo Di Martino. Ciò dimostra, secondo gli inquirenti, come i proventi delle attività illecite della cosca siano stati reinvestiti per “pulirli”.

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