“Solo costruendo una mobilitazione di centinaia e migliaia di persone a sostegno di un modello di sviluppo alternativo, sarà possibile condizionare i decisori politici ad agire in maniera coerente e consequenziale al raggiungimento di questi obiettivi”.
Questo il messaggio dei vari comitati riuniti a Boscotrecase. Si è svolta, infatti, nel paese vesuviano una discussione sul documento “Cittadini per il parco”, che sarà protagonista alla Convention degli Stati generali dell’Associazionismo per il Parco, che si terrà il 2 Aprile al Mav (Museo Archeologico Virtuale) di Ercolano. All’incontro hanno partecipato tutte le Associazioni, i Comitati e i Movimenti di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase, Torre Annunziata, oltre che una minoranza pompeiana. Tema pregnante della discussione è stata la situazione generale odierna dell’ambiente vesuviano, considerazione essenziale al fine di programmare iniziative tese allo sviluppo dell’intero hinterland.
Nell’ambito della discussione, è stato messa in evidenza, da più parti, la priorità della lotta per la chiusura di cava Sari, nonché, più in generale, la necessità impellente di una bonifica dell’intero Parco Nazionale.
A giudizio dei partecipanti, accanto a tali operazioni, avranno un ruolo-chiave nella difesa del territorio la sensibilizzazione dei cittadini e, correlativamente, l’esercizio di una vera e propria pressione politica sulle amministrazioni comunali. Obiettivo principale delle suddette proposte sarebbe quello di realizzare, finalmente, in tutti i comuni dell’area del Parco, un ciclo virtuoso per i RSU (rifiuti solidi urbani), che parta dalla riduzione della loro produzione e continui nell’ottemperare a tutte quelle “buone pratiche”, la messa in atto delle quali implicherebbe l’eliminazione di qualunque discarica.
Dai lavori della riunione, è emerso, ancora, che la vicenda delle discariche, cioè il fatto che lo Stato abbia deciso di aprire cava Sari e pensato di fare altrettanto con cava Vitiello, sia la testimonianza effettiva di quanto espresso nel documento “Cittadini per il parco”. Tra le righe di quest’ultimo, infatti, si poneva l’accento su come il cosiddetto “modello di sviluppo vesuviano” (basato su abusivismo, cave, discariche, camorra, aggressione al territorio e all’ambiente) sia andato in crisi dopo aver consumato tutto ciò che era possibile. Cava Sari e cava Vitiello rappresenterebbero, quindi, la logica conclusione di quel “modello”.
A tutto ciò, tuttavia, i comitati hanno risposto, proponendo un modello alternativo. I cardini dello stesso, oltre ad essere, ovviamente, la legalità e il rispetto di norme e regole, sarebbero la promozione dell’agricoltura, del patrimonio culturale, del turismo sostenibile e della salvaguardia della biodiversità ambientale; elementi che dovranno essere basilari per la creazione di spazi occupazionali, per dare un futuro alle giovani generazioni e, contemporaneamente, credere in uno sviluppo sostenibile.
L’iniziativa “Cittadini per il parco” proseguirà fin dal prossimo incontro a Torre del Greco, previsto per i primi giorni di marzo, tappa fondamentale in vista della “Convention” del 2 Aprile. In quella sede, si cercherà di organizzare un coordinamento, destinato a operare per il futuro nella messa in atto di iniziative di sensibilizzazione.
Antonio Tortora