È necessario che dopo quasi due anni di trattative, che ancora non lasciano intravedere una soluzione definitiva ed un rilancio concreto del cantiere navale di Castellammare di Stabia, tale vertenza sia affrontata di petto, senza più né indugi né reticenze. Troppi dubbi e insinuazioni aleggiano su di una trattativa che non decolla e le paure di tanti prendono sempre più forma. C’è bisogno che i vertici di Fincantieri e del Governo Nazionale facciano chiarezza e concretizzino le tante promesse fatte nel corso degli anni.
I temi dello studio di fattibilità, del finanziamento e della realizzazione del bacino di costruzione, del reperimento di commesse che possano dare anni di certezze lavorative ai quasi 1800 operai e maestranze della Fincantieri, la cassa integrazione per gli operai dell’indotto hanno riempito di parole i discorsi dei tanti che si sono spesi in lunghi discorsi ed hanno assunto impegni ancora non mantenuti.
Questa sera l’ennesimo episodio di protesta dei lavoratori non ci lascia più margini di attesa. C’è bisogno che, come già avvenuto in Liguria, tutte le forze politiche all’unisono chiedano che il cantiere di Castellammare di Stabia non sia chiuso, che assieme, superando le divisioni di schieramento politico e le distanze politiche , impegnino tutti i loro livelli organizzativi per far si che il Ministero delle Infrastrutture e la Regione Campania trovino i fondi per la realizzazione del bacino di costruzione e che Ministero, Regione e Provincia di Napoli sblocchino i fondi necessari a garantire la cassa integrazione ai lavoratori dell’indotto Fincantieri, unica fonte di sostegno per quasi mille famiglie.
L’Mpa invita, pertanto, i presidenti dei consigli Regionale, Provinciale e Comunale a convocare ad horas una conferenza dei capigruppo istituzionale per stabilire le azioni da mettere in campo al fine di dare una risposta immediata alle speranze di 1800 operai e garantire il futuro di 1800 famiglie.
Il Direttivo Cittadino del MPpa