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Sant’Anastasia: Abete tira il bilancio dell’Amministrazione Esposito

A meno di un anno dalla vittoria netta della coalizione di centrodestra capitanata dal Sindaco Carmine Esposito continuano senza sosta i lavori per la nuova amministrazione che entra nel vivo della discussione politica toccando i temi più delicati e di largo interesse pubblico. A fare un istantanea sul dibattito tra le parti e sulla “situazione anastasiana” è il presidente del Consiglio Comunale, Lello Abete, che traccia un primo bilancio, anche se provvisorio, sull’andamento delle attività fin qui svolte dalla macchina organizzativa comunale che si appresta a spegnere la candelina numero uno e a festeggiare i primi dodici mesi di governo cittadino. Abete, 46 anni e Presidente della massima Assemblea pubblica per il secondo consecutivo mandato, parte dalle “origini”, dalla campagna elettorale che ha condotto alla vittoria fino ad arrivare agli ultimi provvedimenti presi dall’attuale maggioranza: «E’ stata una campagna elettorale esaltante, dove tutti hanno fatto la propria parte. Anche durante il ballottaggio, sia i consiglieri eletti che quelli non eletti non hanno fatto mancare l’apporto e il risultato è stato davvero esaltante. Abbiamo ottenuto una vittoria dai numeri quasi da record (65% circa di preferenze, ndr) che ci ha, da un lato reso estremamente felici per la schiacciante affermazione, ma dall’altro responsabilizzato ancora di più in quanto ci ha fatto capire che la gente si aspettava un cambiamento di direzione nelle persone ma soprattutto nei fatti concreti».

Un Consiglio Comunale abbastanza giovane, Presidente

«Si, il più giovane degli ultimi anni. Tra esponenti maggioranza ed opposizione ci sono, infatti, all’interno del Consiglio Comunale, tantissimi giovani, le cosiddette matricole che, grazie al loro entusiasmo e alla voglia di far bene per Sant’Anastasia, stanno contribuendo a rendere il clima disteso nella maggior parte delle sedute pubbliche. E’ evidente che non sempre questo accade e che qualche volta, soprattutto quando si discutono temi delicati, i toni si possano alzare, ma in generale devo ammettere che si lavora all’unisono senza particolare problemi. E per questo devo dare atto all’opposizione che fa una critica costruttiva senza osteggiare i provvedimenti della maggioranza e senza manovre ostruzionistiche»

Qualche Consiglio dai temi “infuocati” in verità c’è stato…

«Ci mancherebbe. È normale ed è giusto che questo accada altrimenti non avrebbe motivo di esserci il confronto e la contrapposizione tra maggioranza ed opposizione. Questo è insito nella politica. Gli attacchi alla persona del sindaco ci sono e ci saranno sempre, come le polemiche tra le parti, ma è il gioco stesso della politica che lo richiede. Dico piuttosto che la maggior parte dei provvedimenti che ci troviamo a discutere, spesso trovano l’approvazione dell’opposizione e che, rispetto al passato, si lavora con maggiore tranquillità per il raggiungimento dell’obiettivo comune»

La sensazione che si avverte in questi primi mesi di governo è quella di una maggiore partecipazione, dai cittadini alle istituzioni, alle problematiche della città, molte delle quali peraltro ancora irrisolte.

«Le criticità che Sant’Anastasia si porta dietro sono quasi storiche e molte di esse riguardano proprio la collocazione della città. In ogni caso sono d’accordo quando dice che c’è maggiore partecipazione da parte dei cittadini. Non c’è stata una seduta del Consiglio o un convegno che non abbia fatto registrare un affluenza da record di presenze e questo perché la gente si fida di più dei propri rappresentanti e allo stesso tempo partecipa perché ha a cuore le sorti della propria città. In egual modo, ritornando come dicevo prima alla voglia di fare dei nostri giovani consiglieri, la nostra azione insita di concretezza ci ha portato a responsabilizzare ancor di più tutti i componenti del Consiglio comunale. Infatti a tutti abbiamo affidato dei compiti in commissioni che si stanno occupando, di volta in volta, di varie problematiche riguardanti in primis il lavoro, l’urbanistica, l’ambiente, la legalità, e di concerto con gli Assessori competenti, si provvederà a mettere in atto strategie efficienti ed efficaci per la collettività anastasiana.

In ogni caso, dopo la vittoria vi siete trovati ad ereditare una serie di criticità pesanti. Prima di tutte l’emergenza rifiuti.

«La situazione di Sant’Anastasia non era molto diversa da quella della maggior parte dei comuni vesuviani e di vaste zone della Campania. Purtroppo ci siamo trovati di fronte ad una situazione a dir poco tragica. Però adesso, dopo i primi mesi di completo caos, posso affermare con soddisfazione che l’emergenza rifiuti poco alla volta si sta risolvendo. Ma per arrivare alla completa eliminazione del problema bisogna lavorare soprattutto sui comportamenti dei cittadini, far capire che la raccolta differenziata è la sola ed unica strada da percorrere. È la mancanza di senso civico che molto spesso fa peggiorare le cose. Per questo posso confermare che la volontà dell’Amministrazione è quella di arrivare a video sorvegliare vaste aree della città sia per avere una maggiore sicurezza ma soprattutto per monitorare le “zone a rischio”, e mi riferisco alle periferie  dove, ancor di più rispetto al centro, l’emergenza rifiuti ha toccato in passato livelli di allarme».

Proprio le periferie rappresentano alcune delle criticità a cui faceva riferimento?

Senza dubbio quella delle periferie è una questione delicata che merita approfondimenti particolari. Il nostro obiettivo è quello di mettere in atto una serie di azioni concrete per ridurre la distanza da queste zone periferiche della città al centro. Non sottovalutiamo assolutamente queste aree cittadine che, senza dubbio, hanno bisogno in primis di una rivalutazione a livello urbanistico – territoriale. Posso in questa sede affermare, inoltre – a dimostrazione dell’impegno e della nostra volontà di ridurre questo “gap” delle periferie – che in tempi brevi apriremo nella zona Ponte di Ferro degli uffici distaccati del Comune, per far si che i cittadini di quelle aree possano, in alcuni giorni della settimana, rivolgersi a questi sportelli per il rilascio di certificati ed altre operazioni di competenza comunale. Abbiamo già provveduto a visionare il centro per gli anziani (dove il Comune già paga un affitto, ndr) e siamo fortemente intenzionati ad utilizzare questa struttura per mettere in atto questa nostra volontà. Ma non intendiamo fermarci a questo. Nostra intenzione rimane quella di far svolgere alcune sedute del Consiglio Comunale nella zona di via Starza, o all’aperto con l’arrivo della bella stagione o in locali presso quella zona. Inoltre, in un altra zona periferica, via Romani, abbiamo provveduto ad aprire, nel luglio scorso, un bocciodromo comunale come luogo di aggregazione nell’ennesima area critica del paese. Questi esempi spiegano in modo chiaro la direzione dei nostri interventi, ossia verso una piena e totale rivalutazione delle aree periferiche»

Anche se non si tratta di aree periferiche, le zone centrali di Capodivilla e Sant’Antonio presentano le stesse, se non maggiori, problematiche. Cosa avete pensato per “de ghettizzare” questi due quartieri, peraltro storici, di Sant’Anastasia?

«Siamo assolutamente d’accordo che Sant’Antonio, e ancor di più Capodivilla, necessitano di interventi strutturali anche abbastanza urgenti. Ma siamo altrettanto consapevoli che questi due quartieri, come del resto quasi tutti i centri storici del vesuviano, presentano difficoltà operative di grande rilievo. Come detto per le periferie, la nostra volontà è quella di rinnovare, ma soprattutto di rivalutare queste aree che rappresentano il cuore della città».

Quest’anno ricorre il bicentenario dell’indipendenza di Sant’Anastasia da Somma Vesuviana e grandi festeggiamenti hanno accompagnato questo importante avvenimento. Secondo lei esiste ancora questa rivalità con il comune di confine?

«La rivalità con Somma Vesuviana deriva dal fatto che noi eravamo un loro casato e solo in un secondo momento siamo riusciti ad avere la nostra indipendenza. Inoltre altri motivi sono adducibili alla vicinanza con Somma e a una competizione che si è portata avanti nel corso degli anni sia a livello commerciale che culturale. Rivalità che si possono evidenziare, in modo forse meno marcato, anche con altri comuni limitrofi come Pollena o Pomigliano d’arco. Credo che comunque oggi questo astio si sia alquanto assopito e che Sant’Anastasia abbia raggiunto una propria identità da parecchi decenni eliminando questo complesso. Il senso di questi festeggiamenti, in ogni caso, va al di la di questa rivalità. Una rivalità che si deve trasformare in alleanza, soprattutto nella gestione associata delle criticità attraverso una sorta di gemellaggio tra amministrazioni. Unendo le forze e lottando verso traguardi che hanno lo stesso denominatore si possono raggiungere i risultati più insperati».

Vincenzo Rea

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