Castellammare, camorra: scontro Pd-Bobbio

Dopo la raffica di arresti che ha portato in cella ben 12 componenti del clan D’Alessandro, attivo in particolare a Castellammare di Stabia, è scontro politico tra il Partito Democratico del segretario cittadino Nicola Cuomo, ed il sindaco della città delle acque Luigi Bobbio. Un botta e risposta che tira in ballo consiglieri comunali, ora in carica nella maggioranza ma appena un anno fa al fianco di Vozza, e l’inchiesta “gettonopoli”, nella quale sono indagati molti ex ed attuali membri dell’assise cittadina di entrambi gli schieramenti.

Con enfasi e supponenza in data 19 febbraio 2011, all’indomani dell’operazione di polizia giudiziaria contro il clan D’Alessandro, il sindaco Bobbio ha dichiarato in un suo comunicato stampa che attendeva fiducioso e con ansia il concretizzarsi delle indagini e che anche un occhio meno esperto del suo avrebbe potuto immaginare che vi è un perverso intreccio tra politici, colletti bianchi e camorra. Adesso che dalle indagini risulterebbe che i tre politici coinvolti nell’intreccio camorristico appartengono al centrodestra stabiese e due di essi, Anna Scevola, la capolista della lista PDL alle ultime elezioni amministrative in Castellammare, e Lorenzo Esposito, primo eletto nella lista del Nuovo PSI di Caldoro, presidente della regione Campania, sono attualmente consiglieri comunali a sostegno della maggioranza, chiediamo al sindaco Bobbio, dall’occhio esperto, quale sarà l’atteggiamento che terrà nei confronti di tali suoi supporter, già difesi a spada tratta in occasione del processo su gettonopoli? E speriamo che non ridiventi strabico come l’altra volta in occasione del processo di “gettonopoli” allorquando, prima partì con la lancia in resta del giustiziere, per poi miseramente rimangiarsi il giorno dopo le sue parole e coprire di melliflui elogi i cinque consiglieri della sua maggioranza coinvolti nell’inchiesta e salvo poi non costituire l’ente comunale parte civile nel citato processo.

“È veramente incredibile ed inaudito il tentativo dei vertici regionale e provinciale del Pd di rilanciare su di me e sulla mia Amministrazione il tema del tutto evidente dei rapporti instauratisi tra il Partito democratico stabiese e ambienti assai oscuri e malavitosi della città. Il fatto che alcuni consiglieri comunali, all’epoca dei fatti consiglieri di opposizione, oggi militino nelle fila della maggioranza non consente squallide iniziative volte a cercare di distogliere l’attenzione della gente dal vero problema che è e resta la scarsa tenuta morale del centrosinistra stabiese negli ultimi anni”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio. “Piuttosto che chiedermi, in maniera furbesca e demagogica, di prendere provvedimenti contro i due consiglieri in relazione ai quali vale per me, salda come sempre, la presunzione di non colpevolezza (e considerato che nella vicenda non risultano indagati e che è comunque, per fortuna di tutti, è radicalmente mutato il contesto amministrativo della città), i due ineffabili esponenti del Pd avrebbero fatto molto meglio a dolersi con se stessi e con i loro predecessori per non essere riusciti ad impedire che certe torbide ed oscure commistioni potessero realizzarsi in maniera così diffusa e così partecipata nell’ambito del Pd stabiese e, più in generale, del centrosinistra stabiese. Non saranno fanfaronate come quelle di Amendola e Orlando a far dimenticare alla gente che la vicenda dell’inquinamento camorristico e delle commistioni politica-camorra, a Castellammare, è – a tutt’oggi – una vicenda tutta interna al Partito democratico e a taluno dei suoi alleati, come sempre più evidentemente dimostrano le indagini: Tommasino era un consigliere del Partito democratico, Carlo Nastelli era un consigliere del Partito democratico, uno dei killer di Tommasino era iscritto al Pd, vari consiglieri comunali ed ex amministratori del vecchio e dell’attuale centrosinistra stabiese, puntualmente indicati con nomi e cognomi anche da collaboratori di giustizia, risultano comporre questa articolata, fitta e spesso lurida trama di rapporti tra la camorra e la politica di Castellammare di Stabia”, ha aggiunto Bobbio. “D’altronde, non può essere privo di significato e di senso politico il fatto che in occasione dell’ultima tornata elettorale comunale esponenti, anche di rilievo, del Pd abbiano deciso di abbandonare su due piedi il loro partito, evidentemente non condividendone la inaccettabile deriva in termini quanto meno gestionali e, allo stesso modo, appare francamente singolare che qualcuno ancora oggi possa pensare di sostenere che, di fatto, la politica di questi oscuri e perversi rapporti fosse gestita non dal partito di maggioranza e dai suoi alleati, ma da tre consiglieri ormai di opposizione all’epoca dei fatti. Mi occuperò nei prossimi giorni di fare su tutto ciò un richiamo alla memoria dei cittadini stabiesi e dei giornalisti oltre che dei politici, avvalendomi anche di atti giudiziari noti a tutti perché pubblici. Su questa bruttissima vicenda la città ha già pagato il duro prezzo della commissione d’accesso e delle conseguenti prescrizioni prefettizie, sulle cui conclusioni – peraltro – salve ragioni investigative allo stato ignote, non risultano essersi ancora accesi i riflettori della magistratura inquirente, anche se penserò io presto a rimediare a questa eventuale distrazione istituzionale. E, proprio per questo, però, come del resto ho fatto fin dall’inizio del mio mandato su tutta questa vicenda, non intendo fare sconti a nessuno nell’interesse della città. Qui non sono in ballo le sensibilità dei singoli, o le ragioni degli equilibri politici, ed è quindi mia specifica richiesta a tutti di essere estremamente chiari circa gli eventi accaduti nel recente passato. Allo stesso modo, ricordo a tutte le forze politiche di maggioranza la piattaforma programmatica, posta alla base della mia candidatura e della vittoria della coalizione, concretizzasi in una netta discontinuità sia morale che metodologica con il passato e con il rifiuto dei vecchi schemi della politica. Abbiamo inaugurato una stagione in cui la legalità e la trasparenza hanno un ruolo preminente rispetto agli interessi ed alle logiche di bottega. Nessuno pensi, ad un anno dall’elezione, che la commissione d’accesso e l’adempimento delle prescrizioni prefettizie abbia cancellato il problema e lo abbia consegnato al passato. La camorra è ancora viva e vitale, il tentativo di inquinamento della vita pubblica e amministrativa è probabilmente tuttora in atto e le visioni troppo ottimistiche e consolatorie non sono consentite a nessuno. Non dobbiamo arrestare l’azione di risanamento fino a che non avremo la certezza che la cattiva pianta sia stata sradicata. Tutti i vecchi stili della politica e dei rapporti con la città e con l’Amministrazione sono morti per sempre. Piaccia o non piaccia, a Castellammare di Stabia dal momento della mia elezione la politica si fa solo nell’interesse dei cittadini e il consenso si raggiunge o si consolida solo con i risultati di una buona e corretta amministrazione”, ha concluso Bobbio.

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