I protagonisti del mondo dell’informazione partenopea si confrontano a Napoli

La sede di Napoli della Fondazione Mediterraneo, ha ospitato l’importante confronto: “L’ha detto Internet: anche i giornali come Mirafiori?”, organizzato dalla Fondazione Mediterraneo e dalla Fondazione Valenzi, in occasione della presentazione  del  nuovo libro di Michele Mezza “Sono le News, Bellezza! Vincitori e vinti nella guerra della velocità digitale”. Presenti, tra gli altri, il caporedattore del TgR Campania Enzo Colimoro e il direttore de “Il Mattino” Virman Cusenza.

Ad apertura del confronto, il Presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso riserva parole di sprone alla società civile napoletana, che soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti politici, è necessario faccia sentire il suo peso in una Napoli ormai agonizzante.

“E’ come se tutti dovessimo cantare la Aida ai piedi del Tibet, ma non tutti sono ovviamente capaci di farlo: c’è bisogno perciò di una operazione corale dove non solo Pavarotti , ma anche l’ultimo inserviente che monta la scene, deve sentirsi attore di una opera generale destinata ai giovani”.

Il direttore del Mc Luhan Program all’Università di Toronto  Derrick De Kerkhove, nel suo intervento(registrato in videoconferenza)spende parole sul modo di fare informazione: “ La notizia pertinente, oggi, arriva dalla gente, come abbiamo visto per gli avvenimenti in Tunisia. Si sta ultimando in questo modo una orizzontalizzazione della informazione,dove l’opinione pubblica diventa opinione globale, senza contare poi un sentimento di condivisione sempre crescente, aiutato dai nuovissimi mezzi di comunicazione(sms, banda larga)  che contribuiscono a fare dei media  una dilatazione dell’individuo” .

L’autore del libro, Michele Mezza, si riferisce al calo della fruizione dei media e dei giornali, “in opposto a una esplosione di comunicazione, dove sarebbe meglio più giornalismo e meno giornalisti. Basti pensare al fatto che quest’ anno il Premio Pulitzer è andato a un sito internet di cronaca quotidiana, per meriti su alcune inchieste.”

Il direttore di AgoraVox Massimo Milone , parla di un pensiero avanguardistico ma per nulla scollato dalla realtà quotidiana: “ Oggi le dinamiche societarie corrono su autostrade informative e tecnologiche fatte da “nani” dell’informazione, mi riferisco al grande numero di blog e testate on line( il “citizien journalism”); tutto ciò ci impone di sviluppare competenze diverse da quelle ancorate a una “archeologia” di professione, impassibile allo “tsunami” informativo dei tempi attuali. Al contrario di quanto si possa pensare, la natura centrifuga del web potrebbe garantire una coesione informativa più del mondo reale, paradossalmente”.

Virman Cusenza direttore de Il Mattino, infine punta l’attenzione sul “giornale multimediale”, che renda i lettori protagonisti della notizia, con segnalazioni, foto e video. “La crisi della carta stampata deve rafforzare la responsabilità del giornalista. Il ruolo del giornalista deve essere flessibile, poliedrico, l’opposto del vecchio giornalista che camminava con una pila di quotidiani sotto al braccio” .Punta inoltre il dito contro il problema del ricambio generazionale: “L’accesso dei giovani in questo mondo è “tappato” da generazioni che ostacolano le assunzioni di giovani, che invece appaiono come vitali e necessarie, per garantire una freschezza di linguaggio in grado di aumentare “il consumo” dei giornali, soprattutto nelle nuove generazioni”.

Mario De Angelis

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