Nel 2011 ricorre il cinquantesimo anniversario della nascita di Amnesty International, movimento internazionale che difende e promuove i diritti umani in tutto il mondo.
Per celebrare questo importante anniversario, il gruppo 261 di Amnesty International – Agro Nocerino Sarnese organizza per il prossimo 27 febbraio una serata musicale con la partecipazione di numerosi amici musicisti e di due ospiti d’eccezione: Maurizio Casagrande, straordinario attore di cinema e teatro, nonché provetto batterista e la cantante Ania, vincitrice di Sanremo Web 2009.
La serata, che prende il nome di Music On Rights, sarà caratterizzata da una jam sesson che vedrà la partecipazione di artisti del calibro di Joe Amoruso, Aldo Vigorito, Walter Ricci e tanti altri musicisti che hanno raccolto l’invito con particolare entusiasmo.
Roberta Izzo, responsabile per la raccolta fondi della serata evento, a tale propostito ha aggiunto: “ Festeggiare il cinquantesimo anno d’età di Amnesty International vuol dire rendere omaggio ad un’associazione che, giorno per giorno e anno per anno, continua a lottare perchè la dignità rimanga il presupposto indispensabile dell’uomo, rispettandosi e rispettando il contesto e le persone che lo vivono. E’ soprattutto un modo per ribadire nuovamente cosa è necessario fare ancora perchè i diritti dell’uomo vengano garantiti. E la musica, che è uno dei collanti sociali più incisivi, ci è sembrato il mezzo ideale per far sentire la voce e le motivazioni di Amnesty.
L’evento si svolgerà presso l’MD Music Academy, in viale Kennedy, ad Angri (Sa), a partire dalle ore 21.
Durante la serata sarà possibile sostenere l’azione di Amnesty sottoscrivendo petizioni sui diritti umani, e richiedere materiale e informazioni sulle attività dell’associazione presso uno stand informativo.
Amnesty International è un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di difensori dei diritti umani che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò dalle colonne del quotidiano di Londra The Observer un “Appello per l’amnistia”: il suo articolo, intitolato “I prigionieri dimenticati”, racconta la vicenda di due studenti portoghesi arrestati per aver brindato alla libertà.
Cinquant’anni sono passati da quel famoso “brindisi per la libertà”: da quel giorno, decine, poi migliaia, ed oggi milioni di persone in tutto il mondo si sono attivate e si attivano per contribuire alla tutela dei diritti umani nel mondo. Quello spirito ma soprattutto quello sdegno di chi decise di non tollerare più il senso di impotenza che quotidianamente era costretto a sopportare di fronte alle ingiustizie perpetrate dagli Stati si è trasformato in una vera e propria comunità globale di difensori dei diritti umani.
L’azione di Amnesty International si basa su un principio molto semplice: tutti, con un gesto piccolo come una firma, possiamo contribuire alla difesa dei diritti umani, salvare una vita, chiedere giustizia.