Clima da coprifuoco nelle ore serali del weekend ad Ercolano. Praticamente deserte le arterie principali di una cittadina vesuviana che non riesce a prendere “coraggio” nonostante i numerosi successi messi a segno dalle Forze dell’Ordine nell’ultimo periodo. Il dato , di per se allarmante, affonda le radici in un timore “endemico” tra i residenti scaturito da decenni di guerre sanguinose tra gruppi criminali locali combattute a suon di morti ammazzati a qualsiasi ora del giorno e su tutto il territorio cittadino. E’ avvilente constatare come la gente ormai abbia perso fiducia nel pubblico e sia allontani progressivamente dalla scena politica locale. Le Associazioni fanno quello che possono per arginare un fiume di inefficienze che sembra inarrestabile : si ha sempre più l’impressione che si operi a livello amministrativo con eccessiva “superficialità” come testimonierebbero alcune incomprensioni ultimamente emerse all’interno della stessa macchina comunale. Massima fiducia al sindaco Vincenzo Strazzullo e all’impegno profuso dal primo cittadino nella lotta al malaffare e alla prevaricazione violenta portata avanti con impegno incessante dalle Istituzioni Centrali e dall’Associazione antiracket . Proprio questo movimento di legalità, presieduto da Raffaella Ottaviano e coordinato da Tanto Grasso a livello nazionale, rappresenta il fiore all’occhiello di un’Ercolano che anela da anni al riscatto socio – culturale in nome di una tradizione storica millenaria che di fatto le appartiene. “ Amiamo la nostra terra e siamo determinati a compiere il nostro dovere civico con umiltà e determinazione” : sintetico ma esauriente il commento della leader dell’Associazione Antiracket a cui va il merito, è doveroso ribadirlo, di aver dato il via ad un processo bonificatore messo in essere in sinergia con l’Arma dei Carabinieri. La Benemerita rappresenta infatti la concreta cooperazione dello Stato offerta a commercianti ed imprenditori che hanno pubblicamente denunciato i propri aguzzini, che hanno saputo ribellarsi al cinismo della strada e alle logiche di poteri paralleli inesorabilmente perdenti nei confronti della Repubblica. Perché il messaggio lanciato agli esercenti ercolanesi è inequivocabile : non esiste altro referente per ogni onesto contribuente dello Stato e in questa indiscutibile certezza occorre creare una sinergia sempre più attiva e concreta tra pubblico e privato in nome di una globalizzazione che , nell’accezione positiva del termine, non può che proiettare Ercolano nel jet set turistico planetario. Della serie : non si torna in dietro ma si prosegue con coraggio al riassetto di una comunità troppe volte in passato umiliata dall’arroganza e dalla violenza di biechi figuri indegni di definirsi “ercolanesi”.
Alfonso Maria Liguori