Sono anni che Piazza Garibaldi è un cantiere fantasma per lavori di riqualificazione mai realmente iniziati. L’associazione culturale Jamm ci tiene a fare chiarezza su questo progetto mai decollato, in modo poco trasparente gestito dall’ex amministrazione comunale che da un concorso di idee di ben altro respiro ne ha tratto lavori circoscritti semplicemente ai giardini di piazza Garibaldi: riduzione elaborata dai tecnici, tutt’ora in servizio, dei vari settori comunali. Non solo: riguardo il vecchio assetto della piazza, quell’insieme di cemento armato faccia vista che ha resistito vent’anni, risultato di un progetto realizzato e voluto dallo stesso sindaco Ambrosio negli anni ’80, era sotto gli occhi di tutti e quindi gli invocati “scompensi estimativi nelle spese di demolizione” – come risulta dall’intervista rilasciata dallo stesso sindaco Ambrosio al TG3 Campania dopo la denuncia di Jamm lo scorso novembre- non convincono gli addetti ai lavori, un’ignoranza poco scusabile. I lavori di questo passo non potranno mai riprendere, al di là dell’opportunità dell’investimento infatti, sembra ci siano dei problemi di carattere urbanistico che portano alla luce un comparto tecnico che fa acqua da tutte le parti. Sempre nella stessa intervista si evidenziava come il progetto di variante fosse in avanzato stato di definizione e che presto sarebbe stato inviato alla competente Soprintendenza per le autorizzazioni di rito. E qui viene il bello: presso gli uffici della Soprintendenza il Comune di San Giuseppe Vesuviano ha inviato la documentazione senza seguire il corretto iter eppure sarebbe bastato poco per comprendere le prescrizioni della nota che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha trasmesso ai Comuni nel gennaio dello scorso affinché potessero istruire compiutamente. Siamo quindi costretti a tenerci la piazza come un cantiere poich la Soprintendenza rigetterà, perché non ricevibile, la documentazione senza esprimersi nel merito. Bisognerà ricominciare da capo, sempre che prima sia istituito il necessario ai fini della tutela paesaggistica. Forse è il caso che gli uffici tecnici comunali si aggiornassero sugli iter burocratici da seguire visto che le procedure per l’esame dei progetti da parte della Soprintendenza, quale organo ministeriale periferico, sono cambiate già dal gennaio 2010: infatti in tema di Autorizzazione Paesaggistica si è determinata la fine del cosiddetto regime transitorio, cosicché i Comuni debbono dotarsi di una doppia funzione: una in materia urbanistico-amministrativa e l’altra in materia paesaggistica, seguendo pedissequamente il disposto legislativo. Una cosa non troppo complicata per chi questo dovrebbe fare di mestiere. Poi, per voler essere non fiscali ma trasparenti , una volta ottenuta l’autorizzazione paesaggistica, la stessa dovrebbe essere pubblicata sul sito internet del Comune, affinché associazioni portatrici di interessi diffusi come qualsiasi altro soggetto, pubblico o privato, che ne abbia interesse, possano prenderne atto. L’Associazione Jamm invita i cittadini a constatare, anche attraverso il sito internet del Comune di San Giuseppe Vesuviano, come non sia mai stata istituita nessuna funzione responsabile in materia paesaggistica, né rilasciata alcuna autorizzazione. I risultati sono evidenti: in un paese interamente vincolato, dal gennaio 2010, non risulta rilasciata alcuna Autorizzazione Paesaggistica. Auspichiamo che i Commissari prefettizi mettano mano a questo ginepraio di competenze in maniera corretta, risvegliando, semmai fosse possibile, l’efficienza dell’intera macchina comunale e dei suoi responsabili.