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Sant’Antonio Abate: ancora fumata nera per il socio “numero uno”

Ancora in bilico la situazione dell’S.S. Sant’Antonio Abate, i cui giocatori non percepiscono lo stipendio da più di due mesi, a causa dei conti in rosso della società. Il presidente Capozzoli ha cercato nelle scorse settimane nuovi soci capaci di rimpinguare le casse, vuotissime, del club abatese. Sembrava quasi fatta per l’arrivo di Salvatore Maddaluno, ma poi tutto è sfumato. Qualcuno sostiene che un contatto vero e proprio con l’imprenditore napoletano non ci sia mai stato. Persone più vicine alla società, invece, affermano che con Maddaluno era tutto definito, salvo alcuni dettagli. Proprio questi dettagli sembrano essere la vera causa del fallimento dell’accordo. Uno dei punti di scontro tra gli attuali soci e Maddaluno, sembra che sia stata la scelta di quest’ultimo di non pagare subito gli stipendi ai calciatori, ma di aspettare alcune settimane. Ciò avrebbe fatto spazientire società e calciatori, e fatto definitivamente saltare gli accordi con il club giallorosso. Per la verità, nemmeno i tifosi del Sant’Antonio Abate erano così concordi a vedere al vertice della squadra Maddaluno, che negli anni passati ha avuto qualche problema con Puteolana e Savoia. L’imprenditore però, verso la fine del mese di gennaio, aveva fatto sapere di approdare a Sant’Antonio Abate con la voglia di costruire qualcosa di importante, all’altezza della tifoseria e della struttura edilizia calcistica abatese. Qualche settimana dopo, è poi arrivata la notizia della fumata grigia, e del definitivo stop di contatti con Maddaluno. Nei giorni di profonda crisi, sembrava essere arrivata la reazione d’orgoglio da parte dei calciatori del Sant’Antonio Abate, che avevano battuto in trasferta l’Ostuni con un roboante 5-1. Una settimana dopo, però i tifosi hanno dovuto mettere nuovamente da parte la felicità e la speranza, per lasciar spazio alla sconfitta in casa contro il Pomigliano. La settimana antecedente alla disfatta con i granata, è stata senz’altro quella di maggior confusione per il Sant’Antonio Abate. Al campo di allenamento, infatti, si è presentato solo mister Esposito, in apprensione per la possibilità di essere esonerato nel caso il nuovo ricercato patron preferisse qualche altro tecnico, ma sempre ligio al dovere. I calciatori hanno attuato tre giorni di sciopero, arrivando alla partita successiva con soli due allenamenti nelle gambe. Dopo l’ennesima sconfitta al “Comunale” (la vittoria manca dal 9 gennaio, 2-0 ai danni del Francavilla Fontana), il presidente Capozzoli avrebbe chiesto al sindaco Varone, che tanto si è prodigato la scorsa estate per risanare la crisi della precedente società, un ulteriore aiuto, nell’attesa di trovare il socio “numero uno”. In questa settimana di stop osservata da tutta la serie D, l’attuale presidente avrebbe trovato una nuova soluzione: quella di una nuova cordata societaria. Una serie di imprenditori abatesi, sarebbe, infatti, pronta a risollevare le sorti del Sant’Antonio Abate. Nell’attesa di conferme su questa voce, la squadra preparerà a partire da oggi la partita contro la Boville Ernica, da disputare in trasferta. Tale match sarà fondamentale per risorgere dalle zone buie della classifica, quando mancano solo dieci partite al termine del campionato. Proprio oggi, alla ripresa degli allenamenti, i giocatori giallorossi dovrebbero ricevere un anticipo sugli stipendi arretrati. I tifosi abatesi stanno a guardare, e sperano che la situazione si risolva al più presto, e in meglio.

Feliciana Mascolo

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