Gragnano: cardiopatica attaccata a un macchinario, la truffano e le staccano la corrente

Sola, malata, attaccata ad un macchinario che la monitora giorno e notte, viene lasciata senza corrente dal suo fornitore “abusivo”. È l’assurda storia della signora Giovanna Cicalese, donna cardiopatica residente a Gragnano ma sottoposta a cure particolari che le impongono un macchinario molto sofisticato che si ricarica quotidianamente per inviare dati ad un centro specialistico di Roma, prima truffata e poi lasciata al buio senza preavviso. Nell’aprile dello scorso anno, la signora Cicalese viene contattata telefonicamente dalla Enel Energia che le propone un passaggio al nuovo gestore «perché le tariffe sono più convenienti». Lei non accetta ma “diplomaticamente” spiega che «dopo aver dato uno sguardo ai miei consumi valuterò se effettuare il passaggio». A luglio, sempre Enel Energia le invia a casa una busta: la missiva contiene un contratto da firmare. «Ma io non avevo alcuna intenzione di diventare loro cliente» spiega la signora Giovanna, che decide di non accettare la lettera e di rimandarla indietro con la specifica “il destinatario rifiuta di ricevere la comunicazione”. La storia è finita? Niente affatto. Ad ottobre, arriva la prima fattura e la salatissima bolletta da pagare. «A questo punto – racconta la signora Cicalese – mi sono subito attivata chiedendo spiegazioni ad Enel Energia. Loro hanno detto di essere in possesso del mio contratto e che dovevo pagare quella bolletta». E così si sono susseguiti mesi di telefonate per chiedere spiegazioni e di raccomandate per chiedere di poter avere in visione il contratto, cosa che ovviamente non è avvenuta. «Enel Energia non mi ha mai risposto per iscritto – aggiunge – allora a dicembre ho fatto richiesta al mio vecchio gestore di ritornare nuovamente con loro». Ma, si sa, i tempi per questi passaggi sono lunghi. E a fine gennaio, alla signora Cicalese è stata notificata una nuova missiva di Enel Energia, contente un preavviso di distacco entro 15 giorni dell’utenza per morosità in quanto la signora non aveva pagato una fattura che non le competeva in quanto era stata causata da una truffa a suo carico. A questo punto, lei si è rivolta all’associazione Dimensione Civica la quale le ha subito fatto denunciare l’accaduto ai carabinieri di Gragnano, notificando anche ad Enel Energia una diffida a sospendere l’utenza e dal  recapitare le fatture in attesa degli sviluppi delle indagini. La situazione non cambia: i tempi per il passaggio si allungano, lei contatta nuovamente Enel Energia che non è «interessata alle condizioni di salute» della signora Cicalese né alla «diffida in corso». Dunque, due giorni fa arriva il distacco dell’utenza alle 8:30 di mattina. Visto che la corrente elettrica le serve per ricaricare il sofisticato macchinario cardiaco, Giovanna Cicalese si trasferisce a casa di un’amica. «È una situazione assurda – afferma Terenzio Morgone, coordinatore territoriale di Dimensione Civica – un sopruso che Enel Energia sta commettendo ai danni di una donna sola e malata. E anche le risposte date telefonicamente dagli operatori sono da denuncia. Senza un contratto firmato abbiamo immediatamente provveduto a denunciare i fatti, e la signora Giovanna si costituirà parte civile chiedendo i danni ad Enel Energia che deve spiegare perché, nonostante le numerose segnalazioni, non ha mai avuto nemmeno il buon senso di recapitare una minima risposta alla sua “cliente per caso”. Queste – conclude Morgone – sono truffe di bassissimo livello messe in atto da persone senza scrupoli per guadagnare qualche spicciolo».

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