Il termine ADSL (acronimo dell’inglese Asymmetric Digital Subscriber Line) indica una classe di tecnologie di livello fisico utilizzate per l’accesso ad Internet ad alta velocità su doppino telefonico, mirate al mercato residenziale ed alle piccole-medie aziende. Ormai in molte (purtroppo non ancora in tutte) le case italiane, è presente questo tipo di collegamento internet. come funziona realmente un collegamento digitale, senza scendere nei dettagli tecnici per capire basti pensare alla differenza che ci può essere dal vecchio vinile al CD, praticamene è la digitalizzazione del segnale. Questo porta due enormi vantaggi: il primo è derivante dal fatto che non c’è bisogno di cambiare i cavi telefonici, perché l’adsl può viaggiare tranquillamente su frequenze supportate dal rame (materiale dei cavi telefonici) e cosa ancora più importante può contemporaneamente supportare sia il segnale digitale (adsl) che quello analogico (telefono voce). Non bisogna dimenticare che ovviamente per dividere i due segnali c’è bisogno di “splitter” corrispondono ai normali filtri per adsl che si devono mettere ad ogni presa del telefono. Dopo questo cenno tecnico passiamo alla parte proposte commerciali. La lettera A di adsl significa ASYMMETRIC, perché? ogni volta che parliamo un sito o facciamo qualsiasi operazione in rete noi mandiamo una richiesta e riceviamo una risposta. La parola asimmetrico si riferisce proprio a questo, cioè la velocità di richiesta è inferiore a quella di risposta per esempio alcune reti adsl con velocità standard il rapporto era 640kbit/s in risposta e 128kbit/s in richiesta, ciò significa che se la banda di richiesta si satura (128 è veramente poco) nonostante la risposta sia 640 andrà tutto piano. Altro tasto importantissimo è la dicitura televisiva, nessuna compagnia dice, per esempio, due megabit, dice solo due mega, ovviamente questo serve a trarre in inganno l’utente, un bit è l’ottava parte di un byte, e una semplice canzone mp3 è circa 4 megabyte, cioè 4 milioni di byte circa, quindi. Ovviamente, è qui che suggerisco di essere oculati, pensiamo alle linee per le piccole aziende, costano il doppio e su carta, offrono le stesse cose, tranne che per una piccola noticina che è la banda minima assicurata, che ovviamente è il doppio di quella di una utenza casalinga. Tutto ciò per arrivare a questa conclusione, vagliamo bene le proposte fatteci dalle compagnie telefoniche, fastweb (per esempio) è una tra le più costose, perché, fastweb (parlo della fibra ottica e di dsl) non utilizza Adsl, ma solo dsl, cioè assicurano la stessa banda in entrata e in uscita, e la fibra ottica, viaggia circa alla
Velocità della luce, si può facilmente capire che la saturazione di questa banda è pressoché impossibile data la disponibilità. Altra cosa da fare attenzione è la disponibilità delle risorse, cosa significa, attualmente telecom è quella che ha il maggior numero di risorse, cioè di “posti disponibili” nella rete internet adsl, infatti è anche quella che ha la maggior copertura nazionale, ricordo che nel ragionamento fa sempre eccezione fastweb che ha sue centraline, sue disponibilità, e sue coperture. Passiamo infine al lato software. Come si interpreta tutta questa teoria in pratica? In primis ci colleghiamo alla rete, il server (telecom, infostrada) ci assegna un IP (internet protocol) che è una specie di numero di targa univoco che ci identifica nella rete (qualora facessimo qualche guaio). Apriamo il nostro browser, che è il software che ci permette di richiedere le nostre pagine, digitiamo il nostro sito inviamo una domanda per la richiesta di quel contenuto. Il server ci indirizza e ci invia i dati che ci fanno visualizzare le pagine, la velocità di caricamento e di richiesta dipendono dalla qualità del segnale adsl, del tipo di connessione adsl, del rumore (che tratteremo in seguito) e della banda garantita dalla compagnia telefonica
Mariano Chirichella