Cesaro scrive al Governo: “Impossibile fare le discariche”

«Le discariche sono impossibili da farsi perché il 97 per cento del territorio della provincia di Napoli è sotto vincolo». Così il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, nella nota indirizzata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, al ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo, al capo della Protezione civile Franco Gabrielli, al prefetto di Napoli Andrea De Martino, al presidente della Regione Stefano Caldoro e all’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano. «Sette aeree omogenee per le discariche sono state individuate» ricorda Cesaro, ma si potrebbe intervenire solo se «se si concedessero delle deroghe». Deroghe che il presidente dell’Ente di piazza Matteotti chiede al governatore Caldoro. Nonostante l’appartenenza allo stesso partito, non è tuttavia scontata l’intesa fra i due sulla questione. In più c’è da tenere buona l’opposizione. Proprio il capogruppo alla Provincia del maggior partito di minoranza, Giuseppe Capasso, è intervenuto sulla questione: «La prima cosa da precisare – osserva Capasso –  è che quanto proviene dagli Stir è rifiuto che si può smaltire solo in discarica, altro che compost. Al momento Cesaro con la delega ai rifiuti ha aumentato le tasse e fatto crescere le consulenze della Sana». Poi un affondo sulle deroghe: «Un altro cimento del Presidente Cesaro – continua il democrat – è quello di confermare la provincializzazione dei rifiuti, impegnandosi a ricercare improbabili intese con i sindaci per la realizzazione di nuove discariche. È utile notare che già sei mesi fa il Pd promosse una richiesta di sprovincializzazione dei rifiuti, basata proprio sulle osservazioni assunte dallo stesso Presidente Cesaro in questa famosa nota. In conclusione noi ci dichiariamo decisamente contrari a qualsivoglia intervento derogatorio dei vincoli e confermiamo l’esigenza di un ambito regionale per poter affrontare la questione rifiuti». Tornando alla nota, in essa si legge che esisterebbero ben 16 vincoli sulle aree individuate per gli invasi. Si va dal rischio idrogeologico a quello vulcanico passando per «le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale». «Alla luce di quanto sin qui evidenziato e stante la necessità – scrive Cesaro o chi per esso – di allocare le discariche sul territorio provinciale utili a garantire una corretta ed autosufficiente del ciclo dei rifiuti, appare quanto mai indispensabile un intervento derogatorio che potrebbe essere promanato nell’esercizio legittimo delle proprie funzioni legislative dal presidente della Regione Campania per la realizzazione di discariche per rifiuti non pericolosi».

Antonio Averaimo

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