Si pronuncia pubblicamente ad Ercolano l’opposizione consiliare contro la maggioranza in prevalenza composta da membri del Pd. A mezzo manifesto la coalizione ha rimproverato lo scarso rendimento di un governo locale presieduto dal sindaco Vincenzo Strazzullo: di fatti, si legge nel manifesto, questa maggioranza ha prodotto poco o nulla di buono per la città. Dalla sicurezza alla pulizia di Ercolano, si legge nel documento, poco o nulla si è fatto per migliorare la qualità d’esistenza degli ercolanesi: per non parlare della mancanza di opportunità lavorative offerte ai giovani ercolanesi da questa amministrazione forse troppo lontana dalle reali esigenze di chi ha creduto nella stessa. Insomma si è alzato il tiro contro un’amministrazione comunale partita, a detta degli esperti, con ben altre potenzialità di quelle viste ad oggi in “campo”. Complice la scarsa comunicazione tra il Comune e i cittadini questa implosione potrebbe essere scaturita da fratture mai sanate all’interno di un Pd in vistoso affanno. Non sempre infatti si sarebbe operato con chiarezza e in comunità d’intenti al rilancio socio – economico della cittadina vesuviana. Lo stesso sindaco Vincenzo Strazzullo , valido e stimato camice bianco “indigeno”, non possiederebbe la “bacchetta magica” ovvero non potrebbe da solo sopperire ad una serie di “malintesi” tra chi amministra il paese e la cittadinanza spesso allo scuro dei provvedimenti adottati dall’aula consiliare sul territorio. Intanto mentre si cerca il “capo espiatorio” nel penoso tentativo di salvare il salvabile Ercolano affonda sotto il peso di inefficienze gravissime: dalla fatiscenza di principali arterie cittadine alle problematiche logistiche dell’area cimiteriale non si sa francamente da dove “iniziare” per annoverare lacune che non dovrebbero sfuggire al coscienzioso monitoraggio di chi governa una città che vanta duemila anni di storia. Si tratta di offrire un’immagine qualitativamente valida di un contesto urbano in cui trovare un semaforo in “funzione” è praticamente impossibile, dove si grida tanto alla sicurezza e al rilancio produttivo senza però far comprendere bene i meccanismi a monte di queste ormai da tempo sbandierate “riforme” operative. Pretendere di combattere il malaffare esclusivamente con marce o meeting non basta: occorre immediatamente sostenere in maniera “concreta” chi quotidianamente si oppone al fenomeno malavitoso all’interno dell’humus commerciale ercolanese. Tuttavia la gente continua a credere nel premier Strazzullo: ne riconosce origini comuni e amore per questa terra da sempre bella e dannata. Quanto poi questa fiducia nel sindaco possa durare è altro discorso. Della serie: sarà vera gloria? Agli ercolanesi l’ardua sentenza…
Alfonso Maria Liguori