I lavoratori delle Terme di Stabia tornano a manifestare in strada, bloccando per tutto il pomeriggio il centro di Castellammare. Il corteo, organizzato da Cgil, Uil e Ugl, è partito da piazza Spartaco, ha attraversato via Roma e via Catello Fusco, fino a raggiungere Palazzo Farnese, sede del municipio stabiese, dove circa un centinaio di lavoratori termali hanno effettuato un sit-in che si è sciolto nel tardo pomeriggio, dopo il rifiuto del sindaco Luigi Bobbio che non ha voluto incontrare i rappresentanti sindacali. Al centro della vertenza Terme, naturalmente, i cinque stipendi arretrati che i lavoratori termali continuano a vantare. Ma a preoccupare sono anche l’attuale gestione, considerata “fallimentare” dai lavoratori, ed il mancato rilancio dell’azienda Terme di Stabia. «Ci troviamo ancora senza aver percepito cinque mensilità – spiega Filippo Criscuolo della Cgil – e non sappiamo ancora quando arriveranno. L’Asl, purtroppo, continua a pagare con il contagocce e noi lavoratori continuiamo a non sapere quando e come potrà arrivare una soluzione della querelle. Ma questo non è il nostro unico problema: purtroppo ci preoccupa tanto anche la mancanza di programmazione da parte dell’attuale dirigenza termale che non riesce a dare una svolta all’azienda». «Sfido qualsiasi lavoratore – afferma, invece, Luigi Natale della Uil – ad andare al lavoro sapendo di non aver percepito cinque stipendi e senza sapere se e quando arriveranno. Poi, vediamo che abbiamo messo in campo tutta la nostra collaborazione senza aver avuto niente in cambio». I sindacati restano spaccati e la Fisascat Cisl non ha partecipato alla manifestazione: «Questo ci dispiace – aggiunge Natale – perché soprattutto in questo momento tutti noi lavoratori termali dovremmo essere uniti e compatti per riuscire ad ottenere tutti gli stipendi arretrati e portare il nostro stabilimento nuovamente al top». Per Liliana Ottone dell’Ugl, la mancata corresponsione degli stipendi ha generato un grave problema per tanti lavoratori, costretti a rivolgersi agli usurai: «Noi dipendenti delle Terme siamo stanchi delle promesse e vogliamo avere i nostri soldi perché in tanti sono stati costretti a rivolgersi agli strozzini». Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, vede ancora una volta strumentalizzazioni politiche dietro alla manifestazione dei lavoratori termali, e lo dimostra non convocando i rappresentanti sindacali: «Sono profondamente dispiaciuto di non aver potuto ricevere i lavoratori – spiega il primo cittadino – ma vi sono stato costretto dalla necessità di non dare spazi ad alcuni strumentalizzatori. Avendo preso atto della presenza di cinque consiglieri di opposizione e di alcuni professionisti della piazza locali tra le fila dei manifestanti, non posso che ribadire la mia totale solidarietà ai dipendenti e confermare l’impegno costante che tutti noi stiamo profondendo per consentire di vedere realizzati e soddisfatti i loro diritti alla retribuzione che oggi sono in palese sofferenza a causa delle vergognose gestioni precedenti. Purtroppo, però – conclude Bobbio – alcune sigle sindacali delle Terme sembrano attraversare una (certamente) momentanea fase di confusione tra il ruolo sindacale e quello politico, e confidando in una sollecita autodefinizione del conflitto interiore, spero di poter presto incontrare una delegazione di lavoratori ed, eventualmente, di quei rappresentanti sindacali che dovessero, nel frattempo, aver risolto questo conflitto sindacato-politca».