Morgan De Sanctis: l’unico della truppa azzurra che riesce non naufragare nella palude del San Siro. Riesce, con parate decisive, a non far dilagare i rossoneri. Su un tiro di Pato compie un autentico miracolo, mentre nulla può sui tre gol incassati dai diavoli rossoneri.
I 10 mila napoletani presenti a Milano: finalmente dopo 20 anni il Napoli è in lotta per un traguardo prestigioso come lo scudetto. E gli stupendi tifosi napoletani non si fanno pregare e in 10 mila seguono la squadra azzurra fino a Milano. La sconfitta non deve deprimere più di tanto i tifosi, perché il progetto di De Laurentiis è ambizioso.
Paolo Cannavaro: dei tre difensori è il meno peggio. Sull’azione del rigore (inesistente) concesso al Milan subisce un fallo grande quanto una casa, ma è il solo arbitro Rocchi a non accorgersene. Nelle azioni del secondo e terzo gol non ha particolari colpe.
OUT
Giuseppe Mascara: praticamente uno spettatore non pagante. Non incide per niente in attacco e neanche in fase di copertura. Sbaglia anche i calci da fermo. Insomma una prestazione da dimenticare.
L’arbitro Rocchi: il suo modo di arbitrare è stato il più classico degli esempi di come un arbitro soffra della cosiddetta “sudditanza psicologica”. Volendo essere in buona fede! Fischia, con la complicità dei guardalinee, dei fuorigioco inesistenti ai danni del Napoli. Concede un rigore inesistente al Milan non vedendo un fallo evidentissimo commesso da Ibraimovic su Cannavaro, condizionando così la partita dell’anno.
Walter Gargano: il suo dinamismo serve come il pane. Tant’è che quando viene a mancare la squadra ne risente tantissimo. Speriamo che Walter ritrovi presto la sua forma fisica e la sua verve che sono essenziali per il modo di giocare di questo Napoli.
Mimmo Lucci