Somma Vesuviana: via al progetto “Illuminare la storia”

Semaforo verde per il  progetto “Illuminare la storia”, ideato e voluto fortemente dal direttore del Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo Emanuele Coppola, in collaborazione con L’Itia Augusto di Ottaviano. Dopo il grande successo ottenuto dal progetto “Luci a Santa Maria del Pozzo” realizzato dagli alunni dell’Itis di Somma Vesuviana che ha previsto la sistemazione di punti luce nella cripta sottostante il Complesso,  è ora di “illuminare”  la biblioteca dove sono quasi terminati i lavori di ristrutturazione. A eseguire l’impianto questa volta saranno gli 11 alunni della V elettrici. “È una meravigliosa esperienza quella che abbiamo cominciato – dichiara il prof. Salvatore Palumbo – in quanto l’applicazione diretta dell’insegnamento proietta i nostri alunni verso un futuro pratico non teorico.”  L’intento è sempre quello di far conoscere e in un certo senso far innamorare i giovani del territorio ai nostri beni culturali, al fine di creare una coscienza unica di rispetto e  tutela  delle nostre radici.  ’ stato proprio dalla biblioteca che i lavori di restauro sono partiti, in quanto era l’ala più danneggiata. Il lavoro è quasi ultimato e il tetto è stato ricostruito con le tegole originali, un lavoro minuzioso e di grande professionalità eseguito da grandi esperti. È importante che i giovani partecipino attivamente a queste iniziative, sono i diretti protagonisti di un progetto che mira ancora una volta a realizzare un qualcosa da donare alla collettività.  Soddisfatti e increduli gli stessi alunni dell’importante lavoro che andranno a realizzare. “ Quello che siamo riusciti a fare per ora sulla carta e che andremo a realizzare non è complicato per noi ”, commenta – Giovine Angelo –  uno dei ragazzi, “ anzi siamo fieri di quello che grazie ai nostri docenti Palumbo e Ariola, stiamo facendo, una nuova esperienza che ci vede parte integrante del progetto – dichiara Domenico Pagano – che tra i tanti vince la timidezza. “ È infatti dall’inizio dell’anno scolastico che stiamo lavorando all’iniziativa – afferma il prof. Antonio Ariola- ora esaurita la parte teorica  stiamo sistemando la planimetria , per poi proseguire con l’impianto . Il convento fu ampliato nella seconda metà del XVIII secolo, divenendo anche luogo di cultura infatti  nella sua biblioteca si trovavano molti testi del XVI secolo. Vi fiorì lo studio delle arti e fu realizzato un importante lanificio, per soddisfare le esigenze dei religiosi della provincia. Nella biblioteca saranno risistemate le cinquecentine che finalmente una volta risanate ritorneranno nel loro luogo d’origine. Ancora una volta a beneficiarne saranno tutti i cittadini che potranno così meglio ammirare le opere e i manoscritti appartenenti all’antica chiesa costruita da Re Roberto d’Angiò nel 1333 per ricordare l’incontro tra Giovanna, erede al trono di Napoli, con il giovane Andrea, figlio del Re d’Ungheria.

Dora Ambra

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