«E’ stata una seduta secondo me, come detto da un consigliere comunale di minoranza, convocata per fare politica, una politica però non costruttiva per la città, ma una politica distruttiva. In quella seduta di consiglio dove si è parlato del PUC già adottato dal consiglio, è stato dimostrato che si vuole intervenire in una fase dove la valutazione del PUC spetta alla Conferenza di Servizi Provincia-Comune, così come prevista dalla legge».
Può dirci dettagliatamente cosa è accaduto nell’ultima seduta della Conferenza di Servizi?
«Dopo il documento prodotto dall’ufficio tecnico provinciale con data 18 febbraio, nella Conferenza di Servizi del primo marzo, abbiamo controdedotto presentando un nuovo documento in quanto secondo noi la relazione della provincia è inattendibile, irrealistica ed inattuabile, e pertanto non conforme al punto 1.3 della legge 14/82 nonché in contrasto con le linee guida del P.T.C.P. “ed ai criteri per la stima del fabbisogno abitativo 2019 pubblicato dalla regione Campania nel giugno 2010”».
Quali sono a suo parere le ragioni politiche che hanno portato allo scontro tra Provincia e Comune?
«Lo scontro è nato forse perché chi ha amministrato per tanti anni, non è stato capace di portare a termine il PUC, infatti l’incarico al professor Ferrigni, fu conferito nel giugno 1998 e per troppi anni i cittadini di Volla hanno atteso il PUC, nella speranza di costruire una casa per un figlio, o di ampliare la propria abitazione rendendola sana. Lo stesso vale per il comparto dell’edilizia che ha subìto la paralisi in assenza di un PUC che detta regole certe per tutti, previene l’abusivismo, programma il futuro, e garantisce lo sviluppo economico del paese. Ciò senza contare tutte le opere pubbliche che è possibile realizzare con il PUC, riqualificando il territorio in un periodo nel quale i finanziamenti pubblici sono ridotti al lumicino».
Come giudica attualmente l’operato politico del presidente del consiglio comunale?
«Il consigliere Petrone non ha più la mia fiducia personale come presidente del consiglio, perché la sua condotta non è più imparziale».
In tale ultima dichiarazione si ritrova anche il vicesindaco Pasquale Guastafierro che ha dichiarato di essere rimasto esterrefatto difronte al violento attacco che il presidente Petrone ha portato al sindaco ed all’assessore all’Urbanistica: «Petrone dovrebbe prendere atto di non avere più l’unanimità in consiglio essendo venuta meno la fiducia della maggioranza. Deve scegliere se essere il rappresentante di un partito politico che ad oggi si pone all’ opposizione o svolgere imparzialmente il ruolo di presidente del civico consesso. Non può stare in Paradiso a dispetto dei Santi».
Massimo Venturi