Boscoreale, consiglio comunale: al centro del dibattito ancora una volta cava Sari

Dopo diversi rinvii finalmente si tenuto il consiglio comunale a Boscoreale, tanto atteso dal gruppo di opposizione. Come al solito la presenza del movimento e dei comitati antidiscariche è stata massiccia e l’incontro si è aperto con una discussione sul problema di cava Sari.
I cittadini hanno dichiarato di essersi riuniti con il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio, e di aver appreso che le ecoballe provenienti da Tufino che dal 2003 sono poggiate su terreno nudo in cava Sari 1, vengono spostate in cava Sari 2. Il consulente tecnico della Procura di Nola, Auriemma, le ha analizzate è ha concluso che queste ecoballe non sono a norma infatti alcune contengono pneumatici ancora interi. Se si trattasse di un tentativo di bonifica, si assisterebbe alla stessa situazione di Lo Uttaro, che in realtà non è stata bonificata, ma solo ripulita dalla monnezza.
Né la maggioranza, né l’op-posizione erano al corrente di questa situazione e il consigliere Francesco Paolo Oreste dopo aver presentato i documenti a conferma di quanto sostenuto dai cittadini, fa presente al sindaco che i comitati stanno facendo il dovere delle istituzioni. Langella infatti, ha saputo tutto solo grazie ad un comunicato stampa delle Mamme Vulcaniche quanto sta accadendo.
Inoltre i cittadini hanno fatto presente che la sera sulla rotonda si sentono dei boati provenienti dalla discarica, e sono preoccupati per eventuali allargamenti dell’ecomostro del Parco Nazionale del Vesuvio. E ancora una volta la maggioranza e il primo cittadino non erano in grado di dare spiegazioni in merito.
Lunedì prossimo si terrà un tavolo istituzionale con gli altri sindaci dei diciotto comuni della zona rossa con lo scopo di trovare delle linee strategiche comuni, anche per far fronte ai problemi igienico-sanitari.
A fine consiglio il consigliere Raffaele de Falco, ha fatto presente il problema delle assunzioni degli operai di Pala Reale, il sito di stoccaggio dei rifiuti, inaugurato il 20 gennaio 2011. Secondo l’opposizione infatti, non sarebbero stati assunti tutti i lavoratori che prima operavano nello stesso sito. Ancora una volta questo problema non è stato preso in considerazione. Il sindaco Langella ha lasciato l’aula, seguito da quasi tutti i consiglieri di maggioranza.
Altro problema affrontato in consiglio è stato l’abusivismo edilizio. L’amministrazione comunale ha accolto con interesse la proposta dei sindaci di Sant’Anastasia e Somma Vesuviana di modificare la legge regionale 21/2003, che vietava di costruire o di allargare le abitazioni nella zona rossa. questa legge era stata fatta per diminuire la popolosità della provincia di Napoli, anche per il pericolo Vesuvio. Con la modifica richiesta si permetterà nuovamente di costruire e ristrutturare, ma solo il 50% della volumetria originaria dell’abitazione. Una legge insomma, che favorirebbe l’abusivismo.
Il piano è stato approvato quasi dall’unanimità dei consiglieri.
Stamattina il primo cittadino Gennaro Langella ha scritto ai sindaci di Sant’Anastasia e Somma Vesuviana: “Intendo esprimervi il mio apprezzamento per questa azione certamente utile ad indurre finalmente l’ente regionale a cambiare una norma che mortifica da troppi anni il territorio vesuviano. Condivido pienamente le motivazioni poste alla base della proposta che vi accingete a presentare e, nell’attesa di conoscerne meglio i contenuti, vi comunico la disponibilità di questa amministrazione ad affiancarsi per appoggiare e rafforzare ogni ulteriore iniziativa che si intenderà avviare sul-l’argomento”.
Giovanna Sorrentino

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